Quando si parla di addestramento di animali il pensiero corre subito al cane: si tende infatti a pensare che i mici siano troppo indipendenti per poter ricevere indicazioni o eseguire comandi. Invece l’addestramento di un gatto è possibile, anche se sicuramente più difficile.
Attenzione, però: addestrare un gatto non significa educarlo. Un gatto educato è un gatto che segue le normali regole casalinghe che l’addomesticamento richiede per una sana convivenza, come il non saltare sul tavolo mentre si mangia, non distruggere gli oggetti, non fare agguati pericolosi agli ospiti o non fare i bisogni fuori dalla lettiera.
Un gatto addestrato, invece, è un gatto che ripete determinati comportamenti dietro comando. Questi comportamenti non sono semplicemente guidati, sono a tutti gli effetti impartiti e richiedono un lungo periodo di pratica prima di essere eseguiti senza resistenze.
Per addestrare un gatto bisogna armarsi di molta pazienza e ricordarsi che si tratta di un animale molto differente dal cane, in termini di atteggiamento, istinto e obbedienza. Per tenerlo presente basta guardare alla storia: l’uomo iniziò ad addomesticare i gatti circa 9000 anni fa, allo scopo di fargli eliminare i topi.
L’uomo scelse i gatti per via delle loro spiccate abilità strategiche e per il talento nella caccia in solitaria, che i cani non possedevano. E già allora prese conoscenza di una cosa: i gatti agivano solo se ottenevano in cambio stimoli e cibo e si allontanavano (in alcuni casi definitivamente) se venivano ripresi.
Ancora oggi, il gatto risponde ai comandi alle stesse condizioni: non si accontenterà, come il cane, di una pacca sulla testa e non accetterà positivamente i rimproveri. L’unico modo per addestrare un gatto è contare sul rinforzo positivo, ovvero premiarlo con snack, bocconcini e lodi quando farà il gesto giusto.
Per esempio, se vogliamo addestrare il gatto a stare seduto, dobbiamo prendere in mano il bocconcino/snack e stargli di fronte, dicendo “Seduto” e facendogli comprendere qual è la posizione da assumere. Appena il gatto si siede occorre dargli subito il bocconcino.
Ripetere questo procedimento almeno due volte al giorno creerà un’associazione positiva, che porterà il Micio (con il tempo) a rispondere anche solo al comando, senza necessariamente ricevere il premio.
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