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spazzolare il pelo dei gatti è molto importante

Spazzolare il pelo dei gatti: benefici e consigli tecnici

Non tutti lo sanno, ma il manto non serve solo a scaldare il nostro amico a quattro zampe: è anche una parte fondamentale del suo corpo, da curare con attenzione per garantire il suo benessere. Per questo spazzolare il pelo dei gatti è molto importante, sotto diversi punti di vista.

Si tratta di una pratica salutare sia per i gatti a pelo lungo che per quelli a pelo corto: serve a sciogliere eventuali grovigli e soprattutto a rimuovere lo sporco, il grasso e i peli caduti per via del ciclico rinnovo del manto.

Quest'azione di rimozione aiuta a prevenire i boli, ovvero gli ammassi di pelo non digeriti che il gatto tende poi a sputare, tossire o vomitare e che possono persino provocare dei blocchi intestinali.

L'azione della spazzola o del pettine stimola poi la circolazione sanguigna, migliorando le condizioni generali del derma e rimuovendo le cellule morte.

Guardando il quadro generale, inoltre, quando si spazzola regolarmente il pelo del gatto si ha la possibilità di tenere sotto controllo le condizioni della sua pelliccia.

Questo permette di scovare in tempo i parassiti, di trovare ferite prima che si infettino e persino di identificare segni di stress e di malattie del tratto digerente. Caduta di pelo, opacizzazione e alopecia possono infatti indicare che il gatto è nervoso, o che non è nutrito correttamente.

Per quanto riguarda il corretto spazzolamento, per i gatti a pelo lungo bisogna usare una spazzola con setole ultradelicate mentre per i gatti a pelo corto servirà un pettine in metallo. In entrambi i casi occorre muoversi con delicatezza, iniziando dall'addome per poi spostarsi alle zampe e al dorso, fino a concludere con la testa.

Bisogna sempre fare attenzione a seguire la direzione in cui crescono i peli: spazzolare contropelo provoca infatti una sensazione spiacevole, che può portare il gatto a fuggire. Dopo la spazzolatura è consigliato accarezzare il gatto con un panno di camoscio, che oltre a rimuovere ulteriori peli caduti darà lucentezza all'intero manto.

19 Febbraio 2019
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gatto

Spazzolare il gatto: benefici e consigli

Spazzolare il gatto non è un’abitudine molto comune, dal momento che i gatti sanno provvedere alla loro pulizia autonomamente, ma, a volte, risulta necessario.

Per farlo bene bisogna seguire delle piccole regole, in modo tale che spazzolare il gatto diventi meno stressante, sia per i gatti, che per i loro padroni.

Spazzolare il gatto, specie con l’arrivo della primavera, impedisce che questo perda molti peli, che si formino, di conseguenza, buchi sul suo manto e che abbia problemi digestivi dovuti all’ingerimento del pelo in eccesso.

La pratica dello spazzolamento varia a seconda che il gatto abbia un pelo corto o un pelo lungo.

Nel caso di un gatto a pelo corto si consiglia:

  • di effettuarla almeno una volta a settimana

  • di usare spazzole a denti duri, di metallo o plastica

  • di raccogliere il pelo con un guanto

Nel caso di un gatto a pelo lungo è consigliato:

  • di effettuarla una volta al giorno

  • di usare spazzole a denti larghi

  • di iniziare dalla pancia e finire con il dorso

  • di raccogliere i peli con un guanto di gomma

In entrambi i casi sarebbe opportuno approfittare dei loro momenti di relax per non spaventarli e di abituarli allo spazzolamento fin da piccoli, meglio se alla stessa ora del giorno. Inoltre è importante non andare mai con la spazzola in contropelo!

Spazzolare il gatto però, non deve essere un’abitudine che si sostituisca alla tolettatura e al controllo periodico di pulci e zecche. I gatti che vivono all’aperto hanno maggior bisogno di cure e di controlli veterinari, nonché di pulizia.

Da Zoo Service mettiamo la nostra professionalità e la nostra passione al servizio dei vostri gatti, prendendoci cura del loro pelo e della loro salute.

25 Gennaio 2019
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stitichezza gatto

Come combattere la stitichezza nel gatto

Evento piuttosto frequente anche nel mondo felino, la coprostasi, ovvero la stitichezza, si manifesta nel gatto con la difficoltà dell’animale nell’andare di corpo.

Solitamente l’attività intestinale dei gatti è abbastanza regolare, e un micio defeca da una a due volte al giorno. In caso di stitichezza lieve si può intervenire sull’alimentazione del gatto, somministrandogli per un paio di giorni alimenti liquidi, oppure ad alto contenuto di fibre. Un altro accorgimento potrebbe essere quello di ammorbidire il cibo con dell’olio d’oliva o di vaselina, prestando però molta attenzione a non somministrare l’olio direttamente in bocca al gatto, perché potrebbe andargli di traverso provocando gravi problemi come la broncopolmonite ab ingestis.

Problemi di stitichezza seri possono insorgere per esempio a causa dell’ingestione da parte del gatto di grumi di peli proprio nel corso delle operazioni di pulizia quotidiane, oppure di altri oggetti come mucchietti di lana, fili o palline trovati in giro, che possono ostacolare la defecazione. Questi inconvenienti possono essere risolti somministrando al gatto prodotti specifici che lo aiutino a espellere il pelo ingerito.

Nei casi di stitichezza più gravi, l’eccessiva costipazione può addirittura causare un’occlusione intestinale. Quest’ultima, oltre che dall’ingestione di peli o altri corpi estranei, può derivare anche dalla presenza di parassiti o da feci troppo solide e disidratate.

La stitichezza, però, può anche essere sintomo di disfunzioni o patologie più o meno importanti, per esempio vecchie fratture del bacino responsabili del restringimento del canale osso da cui passa il retto, obesità, diabete mellito, ipertiroidismo, ernie, problemi al colon e addirittura tumori intestinali.

Il gatto che soffre di stitichezza spesso appare apatico, inappetente e nervoso a causa dei dolori addominali; inoltre, può manifestare più sete del normale ed essere soggetto a stimoli di vomito.

Si rivela quindi necessario l’intervento del veterinario, che sarà in grado di stabilire il da farsi. Nei casi più complicati si può arrivare addirittura all’intervento chirurgico.

30 Maggio 2018
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gatto gravidanza

Gravidanza nei gatti: cosa fare e come comportarsi

“Qui gatta ci cova”, recita un noto proverbio. Ma quali sono gli indizi che ci fanno capire che il nostro amato felino ha qualcosa di insolito e probabilmente si prepara a dare alla luce dei piccoli micetti?

Come si manifesta la gravidanza nei gatti, quanto tempo dura e come occorre gestirla?

Il periodo di gestazione di un gatto dura circa nove settimane, ma in alcune razze può protrarsi anche qualche giorno in più. In questo arco di tempo gli esperti distinguono diverse fasi, facendo coincidere l’inizio della gestazione con il momento in cui la gatta va in calore. In questa fase la gatta dà segni di insofferenza e agitazione, miagola frequentemente e manifesta con insistenza il desiderio di uscire fuori.

A concepimento compiuto tali comportamenti cessano e ha inizio la fase della gravidanza vera e propria, che dura circa due settimane ed è caratterizzata da inappetenza, senso di nausea e a volte anche vomito e temperatura corporea più bassa di circa due gradi rispetto a quella normale di 38,9 °C.

Raggiunto il primo mese di gestazione, la pancia della gatta appare molto pronunciata, e i cuccioli sono perfettamente individuabili attraverso un’ecografia. Intorno al cinquantesimo giorno anche le mammelle della gatta appariranno più piene, e la micia, stanca e affaticata, tenderà a dormire di più e a ridurre al minimo i movimenti. Verso il sessantesimo/settantesimo giorno, ovvero nella parte finale della gestazione, hanno inizio le perdite vaginali che conducono al parto.

Solitamente ci si riesce ad accorgere che una gatta è in dolce attesa solo quando la gravidanza ha già raggiunto uno stadio avanzato. Fare attenzione ad alcuni segnali rivelatori come l’inappetenza, l’irrequietezza, l’eccessivo miagolio e la tendenza a lavarsi più del normale le parti intime possono però aiutare a rendersene conto già nelle fasi iniziali.

È quindi bene portare subito la gatta dal veterinario, che saprà indicare il modo migliore per aiutare la micia durante tutto il periodo. La gravidanza nei gatti indica anche un maggiore bisogno di  cure e attenzioni. È quindi opportuno manifestarle il proprio affetto coccolandola, aiutandola nell’igiene quotidiana, e predisponendo una comoda cuccia dove la micia potrà sentirsi comoda e a proprio agio e che sarà anche il posto perfetto dove farla partorire. Inoltre, è importante far seguire alla gatta un’alimentazione adeguata al suo stato, che le fornisca un apporto calorico corretto per il sano sviluppo dei cuccioli.

20 Aprile 2018
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