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Gatti e gravidanza: la convivenza è possibile

Sei in dolce attesa e ti è stato consigliato di separarti dal tuo amico felino durante la gravidanza?

Durante il periodo della gravidanza, le domande e le preoccupazioni aumentano, ed è normale interrogarsi su tutto ciò che sta intorno a noi durante questo periodo delicato.

Spesso quando si è  in possesso di un gatto e si scopre di aspettare un bebè la prima raccomandazione che viene fatta è quella di separarsi dal nostro gatto, ma in realtà questa raccomandazione non ha basi!

Quando sei incinta puoi stare con i gatti? La risposta è assolutamente sì! 

Non serve separarsi dal proprio amico peloso, ma è importante informarsi sulla sua gestione e cura durante la gravidanza.

Spesso una delle tante preoccupazioni è quella di contrarre la Toxoplasmosi in gravidanza perché tale parassita potrebbe provocare danni allo stato di salute del bambino. 

Chiariamo cos’è e Come evitare la Toxoplasmosi durante la gravidanza.

La toxoplasmosi è una malattia causata dal parassita Toxoplasma Gondii, può contagiare sia animali che persone, è importante sapere che il contagio non avviene solo tramite i gatti, ma anche attraverso il consumo di cibo contaminato come carne cruda o poco cotta,verdure lavate male o latticini non pastorizzati.

Durante il periodo della gravidanza è consigliabile evitare attività di giardinaggio perché il terreno potrebbe essere infettato.

Le possibilità di contrarre la toxoplasmosi dal proprio gatto casalingo sono molto basse, soprattutto se il felino non ha mai avuto contatti con l’esterno (perché spesso viene contratta dopo aver ingerito carne cruda, da animali portatori del parassiti oppure uova rilasciate nell’ambiente).

Pertanto la convivenza con i gatti è assolutamente sicura e con  alcune semplici precauzioni si può continuare a godere della compagnia del nostro compagno a quattro zampe durante questa dolce attesa!

Ecco a te 5 semplici consigli da seguire se sei incinta e ha un gatto:

  1. Evita di pulire la lettiera del tuo gatto, perché il parassita si riproduce all’interno del suo intestino e successivamente eliminato tramite le feci, oppure se non è possibile usa guanti per la pulizia. 
  2. Mantieni costante la pulizia dei giochi del tuo gatto
  3. Tieni sotto controllo regolarmente la salute del tuo amico felino, tramite visite e vaccini.
  4. Limita il suo contatto con l’ambiente esterno ed evita di dare carne cruda al tuo gatto
  5. Goditi la gioia della sua presenza e concedigli tante coccole e affetto!

L’arrivo di un nuovo membro della famiglia è una gioia, ma nonostante le tante preoccupazioni ricordiamoci che abbandonare il nostro amico peloso non è la soluzione giusta.

La sua presenza è un legame prezioso che porterà solo gioia e serenità all’interno della famiglia, gatti e neonati possono convivere serenamente e affezionarsi gli uni agli altri.

Per scoprire ulteriori curiosità e consigli rivolgiti a noi di Zoo Service: nei nostri punti vendita troverai personale competente e specializzato e una vasta scelta di prodotti  per la cura del tuo amico felino!

9 Aprile 2024
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SOS Gatti sul divano: come evitare

I gatti sono animali davvero affascinanti e spesso complessi: amano fare le cose a modo loro e senza dubbio l’indipendenza è il loro tratto distintivo.

I gatti sono per natura animali molto puliti, passando molto tempo a prendersi cura del loro pelo e la loro agilità è davvero degna di nota! Saltando e arrampicandosi ovunque in casa, anche in posti che pensavi fossero fuori portata, si confermano dei veri atleti da appartamento.

Per questo motivo i gatti sono noti per la loro capacità di combinare guai: tra un salto e un altro spesso graffiano mobili per aggrapparsi alle superfici, per affilare i loro artigli o semplicemente per giocare. In questo articolo vediamo insieme come evitare i graffi del gatto sul divano e perché acquistare un tiragraffi.

Che cosa fare se il gatto graffia il divano? 

Ecco a voi alcuni semplici consigli per evitare che il divano si rovini con i graffi del gatto.

Come prima cosa è importante rendere l'ambiente favorevole ai bisogni naturali del tuo amico felino, arricchendo l’ambiente con tanti giochi e distrazioni il vostro gatto avrà sempre qualcosa di interessante con cui distrarsi.

Il secondo step, decisamente più importante, è quello di procurarsi un tiragraffi!

A cosa serve il tiragraffi?

Il tiragraffi è una struttura robusta che potete trovare in varie forme e grandezze, rivestita di un materiale creato appositamente per attirare il vostro gatto. 

Il tiragraffi non è solo un gioco, ma è un accessorio essenziale per il benessere del vostro amico felino, infatti, il suo obiettivo è quello di fornire una superficie per limare i suoi artigli, perfetto per soddisfare il suo istinto naturale di graffiare e arrampicarsi.

Ti consigliamo di posizionare il tiragraffi vicino al divano o in luoghi dove il gatto ha già graffiato, per cui sarà facile per lui cambiare abitudini e spostare la sua attenzione verso il nuovo oggetto.

E se il tiragraffi non dovesse funzionare, ci sono altri metodi per allontanare i gatti dal divano.Per far cambiare abitudine al vostro amico felino e limitare i danni, un’alternativa accattivante al tiragraffi potrebbe essere quella di utilizzare dei prodotti repellenti specifici per allontanare i gatti.

Cosa spruzzare per allontanare il gatto dal divano?

Il mercato oggi offre un’altra serie di alternative per debellare il problema, attraverso l’uso di uno spray disabituante specifico, non pericoloso per animali, esseri umani e piante.

Lo spray emana odori che sono sgradevoli all’olfatto del vostro amico peloso: lo spray va applicato sul divano, sulle tende o comunque in spazi che preferite che il vostro gatto non occupi. 

Questo consiglio vi aiuterà molto a modificare le abitudini del vostro felino.

Vi ricordiamo che il gatto nonostante sia un animale indipendente necessita di cure, attenzioni e particolare pazienza per adattarsi a nuove abitudini! Se avete bisogno di ulteriori consigli sull’educazione del vostro amico felino rivolgiti a noi: da Zoo Service trovi sempre l’assistenza di cui hai bisogno e un’ampia scelta di tiragraffi e giochi per gatti adatti a tutte le esigenze.

12 Marzo 2024
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gatto e neonato

Gatti e neonati: consigli sulla convivenza

L’arrivo in casa di un bambino segna sicuramente un grosso cambiamento per le abitudini di ogni famiglia. Fra le mille questioni a cui prestare attenzione, importantissima risulta quella relativa alla gestione degli animali domestici, specie quando si parla di gatti. Ecco qualche consiglio sulla gestione della convivenza tra gatto e neonato.

Costruire ex novo un rapporto fra un neonato e il felino non è una cosa del tutto semplice, ma è possibile facilitare questo approccio attraverso piccoli espedienti e accorgimenti.

Come fare abituare il gatto a un neonato?

La prima cosa da fare, dopo la nascita del piccolo, è quella di creare familiarità fra il suo odore e il fiuto del gatto. Per questo sarebbe saggio fargli odorare un vestito o un lenzuolo usato dal bambino, così da poter “accorciare metaforicamente” le distanze fra i due. Accertarsi quindi che il neonato non possegga forme di allergia al pelo dell’animale e, in caso, rivolgersi immediatamente al medico.

Necessario inoltre stabilire delle “regole” con il cucciolo, affinché impari a muoversi nel proprio spazio, senza invadere quello del piccolo. Ciò implica stabilire chiaramente le aree consentite e vietate, aiutando il gatto a comprendere come comportarsi intorno al nuovo arrivato. Introduci gradualmente il gatto a queste regole, utilizzando rinforzi positivi come premi o attenzioni quando rispetta gli spazi designati. Se il gatto mostra comportamenti indesiderati, come tentativi di invasione dello spazio del neonato, correggi immediatamente con gentilezza.

Al primo avvistamento, il felino, in quanto curioso per natura, si avvicinerà sospettoso al bebè. A seconda del tipo di rapporto con l’animale, sarà necessario scegliere se permettere un contatto fra i due o evitarlo, almeno per i primi tempi. In entrambi i casi, andrebbe prediletto un atteggiamento dolce e comprensivo. Un rimprovero violento e spaventoso rischia di compromettere sul nascere la relazione fra gatto e neonato e allungare i tempi della familiarità. Attenzione anche allo stato di agitazione e di stress del gatto. Qualora l’animale si mostrasse irrequieto, sarebbe opportuno allontanare il bambino per evitare il verificarsi di spiacevoli incidenti.

Inoltre, per quanto affettuoso e addomesticato sia, si tratta pur sempre di un animale. Ecco perché sarebbe opportuno renderlo il meno “pericoloso” possibile: una precauzione potrebbe essere quella di tagliargli le unghie, evitando che possa graffiare – anche inavvertitamente – il bambino. La presenza del piccolo dovrebbe quindi determinare un aumento di attenzioni anche nei confronti della salute del gatto. Opportuno pertanto procedere con visite mediche periodiche e le dovute vaccinazioni.

L'immunizzazione adeguata è cruciale per prevenire malattie e mantenere il gatto in salute, specialmente in un contesto familiare che coinvolge un neonato. Integra questa attenzione alla salute nel tuo programma familiare, rendendola una pratica regolare. Questo non solo contribuirà al benessere del gatto, ma garantirà anche un ambiente più sicuro per il neonato, riducendo potenziali rischi di trasmissione di malattie.

Per ultimo, ma non per importanza, accertarsi che il neonato non possegga forme di allergia al pelo dell’animale e, in caso, rivolgersi immediatamente al medico.

Ma vediamo come comportarsi prima che arrivi il bambino, e dunque come fare con i gatti in casa se sei in gravidanza.

Quando sei incinta puoi stare a contatto con i gatti?

Sì puoi stare a contatto con il tuo gatto senza problemi. Tuttavia, occorre lavarsi accuratamente le mani dopo aver cambiato la lettiera o meglio, lasciare che sia qualcun altro a farlo. Il veterinario può comunque verificare con un semplice test se il tuo gatto ha contratto l’infezione, così da toglierti ogni dubbio.

Il personale di Zoo Service, nei vari punti vendita, è sempre a disposizione per eventuali chiarimenti e suggerimenti per l'acquisto dei prodotti adeguati alle singole esigenze di ogni animale.

Se stai cercando i migliori prodotti per il benessere del tuo animale domestico, puoi rivolgerti ai punti vendita ZooService di Palermo e Trapani. Qui troverai una vasta gamma di prodotti selezionati con cura per garantire la massima qualità e il miglior rapporto qualità-prezzo.

30 Gennaio 2024
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addestramento di un gatto è possibile

L'addestramento di un gatto è possibile?

Quando si parla di addestramento di animali il pensiero corre subito al cane: si tende infatti a pensare che i mici siano troppo indipendenti per poter ricevere indicazioni o eseguire comandi. Invece l'addestramento di un gatto è possibile, anche se sicuramente più difficile.

Attenzione, però: addestrare un gatto non significa educarlo. Un gatto educato è un gatto che segue le normali regole casalinghe che l'addomesticamento richiede per una sana convivenza, come il non saltare sul tavolo mentre si mangia, non distruggere gli oggetti, non fare agguati pericolosi agli ospiti o non fare i bisogni fuori dalla lettiera.

Un gatto addestrato, invece, è un gatto che ripete determinati comportamenti dietro comando. Questi comportamenti non sono semplicemente guidati, sono a tutti gli effetti impartiti e richiedono un lungo periodo di pratica prima di essere eseguiti senza resistenze.

Per addestrare un gatto bisogna armarsi di molta pazienza e ricordarsi che si tratta di un animale molto differente dal cane, in termini di atteggiamento, istinto e obbedienza. Per tenerlo presente basta guardare alla storia: l'uomo iniziò ad addomesticare i gatti circa 9000 anni fa, allo scopo di fargli eliminare i topi.

L'uomo scelse i gatti per via delle loro spiccate abilità strategiche e per il talento nella caccia in solitaria, che i cani non possedevano. E già allora prese conoscenza di una cosa: i gatti agivano solo se ottenevano in cambio stimoli e cibo e si allontanavano (in alcuni casi definitivamente) se venivano ripresi.

Ancora oggi, il gatto risponde ai comandi alle stesse condizioni: non si accontenterà, come il cane, di una pacca sulla testa e non accetterà positivamente i rimproveri. L'unico modo per addestrare un gatto è contare sul rinforzo positivo, ovvero premiarlo con snack, bocconcini e lodi quando farà il gesto giusto.

Per esempio, se vogliamo addestrare il gatto a stare seduto, dobbiamo prendere in mano il bocconcino/snack e stargli di fronte, dicendo “Seduto” e facendogli comprendere qual è la posizione da assumere. Appena il gatto si siede occorre dargli subito il bocconcino.

Ripetere questo procedimento almeno due volte al giorno creerà un'associazione positiva, che porterà il Micio (con il tempo) a rispondere anche solo al comando, senza necessariamente ricevere il premio.

26 Febbraio 2019
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gatto stressato

Gatto stressato: i segnali

Se il tuo gatto assume comportamenti diversi dal solito, è più svogliato o tende a leccarsi di più, potresti facilmente pensare ad un problema alimentare o ambientale, al calore in arrivo e altre patologie che lo portano a cambiare radicalmente il suo umore.

Contattare il veterinario è sempre giusto, poiché il problema di salute è sempre in agguato, ma spesso non si tratta di una malattia fisica quanto proprio umorale: semplicemente stress, proprio come quello che avvertiamo noi umani.

Un gatto stressato manda segnali che, purtroppo, sono fraintendibili come sintomi di altre malattie, ma in definitiva potrebbe trattarsi proprio di uno stato d’ansia, di noia o di reazione a cambiamenti, come trasferimenti, cambi di casa o modifiche della routine quotidiana che portano il felino a subire un calo d’umore.

Anche per loro esistono diversi stadi di stress, e un gatto un po’ stressato rispetto ad un gatto molto stressato si comporta in maniera molto differente.

Gli atteggiamenti e le caratteristiche fisiche di un gatto leggermente stressato sono: pupille normali o parzialmente dilatate; orecchie leggermente abbassate; postura da poco tesa a tesa; mento non poggiato a una superficie; miagolio triste; esplorazione eccessiva della gabbia; coda tenuta intorno al corpo, ma non aderente.

Un gatto molto stressato è facilmente riconoscibile da: pupille molto dilatate; postura di chiusura in sé stesso, con pelo, corpo e testa appiattiti; coda avvolta intorno al corpo; soffio di minaccia quando viene avvicinato; rintanato in fondo alla gabbia per essere lasciato solo; respirazione accelerata e tremore.

Se riconosci questi segnali, il veterinario resta il tuo migliore alleato per capire cosa sta turbando il tuo gatto e come tranquillizzarlo. Se non si tratta di un malessere fisico, dovresti rivedere la gestione casalinga della sua vita ed eventualmente provare con dei tranquillanti naturali, come i fiori di Bach o altri integratori alimentari che solo un professionista può consigliarti.

3 Febbraio 2019
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lettiera gatti

Due gatti in casa: possono usare la stessa lettiera?

Si sa che il gatto è un animale molto territoriale: ama proteggere i suoi spazi, è indipendente e ama vivere perlopiù in solitudine. Per questo, secondo i veterinari e gli esperti in comportamento felino è sbagliato far utilizzare la stessa lettiera a due gatti che convivono nella stessa casa.

Proprio per i motivi sopra spiegati, i gatti non amano condividere la stessa lettiera. Al contrario, invece, nel caso in cui si avessero due gatti in casa l’ideale sarebbe avere tre lettiere.

Quali caratteristiche deve avere una lettiera?

Il motivo per cui ci sarebbe bisogno di una lettiera extra riguarda il fatto che spesso il gatto può scegliere un posto differente rispetto quello in cui avete installato la lettiera. Potrebbe avere un altro posto preferito dove rifugiarsi per i suoi bisogni.

Il luogo dedicato alla lettiera (o alle lettiere) deve essere scelto secondo ben precisi criteri: un posto tranquillo, appartato, lontano dal caos quotidiano e dai rumori, e soprattutto lontano dalle ciotole di acqua e cibo.

Caratteristiche importanti della lettiera: la dimensione e la pulizia. La cassetta del gatto, infatti, deve essere sempre grande il doppio di lui, in modo tale che possa muoversi liberamente e stare comodo durante i suoi bisogni.

In merito alla pulizia, è chiaro che tenere pulita la lettiera del gatto è vantaggioso sia per i gatti sia per l’uomo che deve conviverci. A questo proposito esistono in mercato le lettiere autopulenti che possono essere programmate fino a quattro pulizie giornaliere. Ciò che è fondamentale è la scelta della sabbietta che non deve essere profumata ma inodore.

Il personale di Zoo Service nei vari punti vendita è pronto a fornirvi le indicazioni adeguate in base alle vostre singole esigenze.

17 Dicembre 2018
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tiragraffi gatto

Scegliere il tiragraffi giusto per i gatti: alcuni consigli

Come proteggere i mobili dal proprio gatto? La soluzione c’è: un tiragraffi. Si sa, i gatti amano arrampicarsi e hanno costante bisogno di “farsi le unghie”. Per questo motivo avere un tiragraffi in casa è un’ottima idea per evitare che i mobili diventino il loro gioco preferito.

Come scegliere il tiragraffi giusto? Per scegliere quello che sarà l’angolo di paradiso del proprio gatto, il posto dove andrà a rilassarsi o a rintanarsi, è importante badare a tre cose: l’altezza del tiragraffi, il luogo in cui è posizionato, la stabilità del gioco.

Più alto è meglio è: l’altezza è una caratteristica fondamentale per il tiragraffi del gatto. Deve svilupparsi in verticale e essere abbastanza alto da poter dare al gatto una visione di insieme della stanza in cui è. Ai gatti piace il “dominio” sul territorio, per cui un tiragraffi alto sarà il loro trono oltre un gioco.

Un luogo privilegiato: per lo stesso motivo spiegato sopra, per il gatto a cui piace il controllo è bene scegliere un luogo adatto al tiragraffi, dove potersi rilassare ma anche controllare ogni movimento circostante. Oltre questo, il luogo è importante anche perché quello sarà lo spazio in cui rilassarsi e rifarsi le unghie appena svegli. Altra zona strategica dove posizionare il gioco è vicino porte e finestre dove il micio può osservare anche fuori.

Sicurezza e stabilità: per garantire al gatto un momento di relax e di gioco, il tiragraffi deve avere una struttura stabile e sicura. Una struttura traballante e poco ferma, sarà solo un motivo in più per ritornare ai vecchi cari mobili o al divano più vicino per rifarsi le unghie.

In sintesi, scegliere un buon tiragraffi è semplice, basta seguire poche regole in base allo spazio in casa e alle abitudini del proprio gatto. Se all’inizio sarà indifferente, piano piano ne sarà incuriosito e poi prenderà sempre più confidenza, fino a diventare il suo posto più tranquillo.

4 Dicembre 2018
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carattere del gatto

Carattere del gatto? Lo rivela il colore del pelo

Anche se indiscutibilmente il carattere del gatto è strettamente legato al suo background e alle sue abitudini, pare che anche il colore del pelo abbia la propria influenza.

Tra la melanina e la dopamina nel gatto ci sarebbe infatti un legame diretto: le molecole biologiche che stabiliscono la pigmentazione influenzerebbero il neurotrasmettitore e viceversa, dando vita a un tipo di personalità piuttosto che un'altra. Ma vediamo tutti i tipi di carattere.

Carattere dei gatti grigi

Pare che i gatti grigi discendano tutti da un piccolo gruppo di gatti selvatici africani che pur essendo stati addomesticati circa 10.000 anni fa hanno mantenuto un carattere indipendente. Si tratta di gatti abbastanza solitari, con la la tendenza a giocare in modo aggressivo.

Carattere dei gatti bianchi

La maggior parte dei gatti bianchi hanno un alto rischio di sordità congenita. Addirittura quelli con gli occhi azzurri nascono sordi. In genere hanno disturbi della vista e della pelle. Per queste ragioni sono generalmente molto timidi e tendono a seguire il padrone dappertutto.

Carattere dei gatti neri

I gatti neri hanno tratti genetici simili a quelli grigi: sono indipendenti e selvaggi e possono essere imprevedibili. Alternano momenti di grande dolcezza a momenti di solitudine. Hanno la tendenza a girovagare e uno spiccato spirito d'esplorazione.

Carattere dei gatti arancioni

I gatti arancioni sono solitamente maschi. Per uno strano scherzo della genetica, le femmine sono presenti con un rapporto di 1 su 5. Tendono a essere particolarmente espressivi, miagolano e chiedono coccole in maniera molto frequente. Hanno un'indole dolce e molto tenera.

Gatti bicolori

I gatti bicolori sono abbastanza intraprendenti e intelligenti. Hanno una spiccata attitudine alla caccia e non sono tra i più affettuosi. Nonostante questo, riconoscono gli amici umani e stringono con loro un legame unico e fedele, che difenderanno sempre, anche manifestando gelosia.

Gatti tricolori o tartarugati

In generale i gatti tricolori o tartarugati sono molto espressivi e assertivi. Miagolano molto, tendono a essere affettuosi e a stringere un legame particolare con uno dei membri della famiglia, legandosi non in modo esclusivo ma sicuramente molto stretto.

Le analisi su manto e carattere sono state svolte da diversi esperti e sono state per lo più basate sull'osservazione e sul rilevamento di tratti comuni su gruppi di gatti dello stesso colore.

9 Novembre 2018
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gatto arancione

Gatto arancione: caratteristiche e curiosità

I gatti sono fra gli animali domestici più amati, felini particolarmente affascinanti, dalle infinite varietà e combinazioni di colore. Una delle varietà più amate è sicuramente il gatto arancione.

Il loro legame tra gatto e uomo è assai antico: si consideri infatti che vennero addomesticati dagli egizi molto prima dei cani, già nel IV millennio a.C. Questa ed altre civiltà del nord Africa ne fecero col tempo dei veri e propri simboli religiosi, sacri e da venerare.

Di gatti ne esistono un’infinità di varietà e combinazioni di colore, date dai mille incroci possibili. Talvolta, le varietà genetiche fanno sì che anche all’interno della stessa cucciolata ce ne siano di estremamente diversi. Il colore però non deve essere identificato con la razza, che è cosa ben diversa. A definire quest’ultima sono invece caratteristiche fisiologiche e genetiche di altra natura. Così, è possibile imbattersi in gatti del medesimo colore ma di razze totalmente diverse.

Una delle varietà cromatiche più amate e ricercate è senza dubbio il gatto arancione. Sebbene non esistano verità scientificamente attestate a determinare un legale fra colore e carattere del felino, molti appassionati sono convinti che che i gatti arancioni siano i più affettuosi e socievoli. A loro vengono anche associate altre qualità “caratteriali”, come la dolcezza e la pigrizia.

Sembra che adorino per natura le coccole, ma che non amino essere presi in braccio. E’ opinione diffusa che i gatti arancioni risultino tutti di sesso maschile, anche se si tratta di una notizia falsa. La combinazione cromosomica porta sì a generare in prevalenza cuccioli maschi, ma è altresì vero che il 30% nasce comunque femmina. Dato certo è invece che i gatti arancioni vengono adottati più facilmente degli altri.

A favorire il feeling potrebbe essere la costante presenza di questo felino nella cultura popolare. E’ arancione Garfield, il protagonista indiscusso dei fumetti anni ‘80, poi diventato anche un “divo” di tv e cinema. Ma di tale varietà cromatica si parla anche nel Vangelo, con la leggenda che vuole far risalire il comune segno di “M” idealmente tracciato sul pelo di molti felini arancioni a un bacio della Madonna.

Il personale di Zoo Service, nei vari punti vendita, è sempre a disposizione per eventuali chiarimenti e suggerimenti per l'acquisto dei prodotti adeguati alle singole esigenze di ogni animale.

23 Ottobre 2018
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Come educare il gatto alla lettiera

A partire dalla quarta settimana di vita, per il gatto, cercare un posto dove nascondere i propri bisogni, è istintivo. Se la natura non dovesse fare il suo dovere, però, è necessario seguire alcuni consigli per educare il gatto alla lettiera.

Il motivo per cui i gatti nascondono i propri bisogni dipende dal loro desiderio di sfuggire a prede e predatori che potrebbero sentire i loro odori. Il gatto addomesticato, conserva lo stesso istinto. Per questo è necessario seguire alcune regole per far sì che “accetti” la lettiera come luogo prescelto.

Prima di tutto, la lettiera deve essere abbastanza grande e profonda per consentire al gatto di girarsi, muoversi e scavare al suo interno.

In quanto alla posizione in casa: non deve essere messa accanto alle ciotole in cui il gatto mangia, ma in un posto intimo, appartato e facilmente accessibile.

Proprio perché il suo obiettivo sarà quello di nascondere i suoi odori, la lettiera va pulita quotidianamente e va cambiata la sabbia almeno una volta alla settimana. Durante la pulizia, è consigliabile non utilizzare prodotti dall’odore forte che potrebbero infastidire il gatto.

Come abituare il gatto alla lettiera?

Per i gatti più testardi, i primi tempi saranno complicati, ma con pazienza si riuscirà nell’impresa. Individuare il punto in cui il gatto “preferisce” fare i bisogni, potrebbe essere utile per stabilire il luogo in cui posizionare la lettiera. A volte sono proprio gli animali a consigliarci la mossa giusta.

Se il gatto dovesse continuare a fare i bisogni sul pavimento, bisognerà prenderlo e portarlo nella lettiera nel momento in cui li sta facendo. È un comportamento utile finché il fatto non assocerà il comportamento all’oggetto. Infine, una volta associato il comportamento, quando il gatto farà i suoi primi bisogni nella lettiera andrà premiato secondo quella che è definita la tecnica del rinforzo positivo.

17 Agosto 2018
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