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carattere dei cani

Il carattere dei cani è una questione di razza?

I cani sono da sempre considerati i migliori amici dell'uomo: la loro lealtà e la fedeltà li rendono compagni ideali per chiunque. Esistono numerose razze di cani e chi li ama e li conosce bene sa che molte di esse presentano un carattere ben definito.

Gli studiosi dell’University of Arizona hanno pubblicato in anteprima su Biorxiv il loro studio denominato “Highly Heritable and Functionally Relevant Breed Differences in Dog Behavior”, nel quale hanno dimostrato quanto i geni delle specie canine influenzano i loro comportamenti.

Infatti, alcuni di questi sono ben noti semplicemente dalla razza, ad esempio:

  • Chihuahua: affettuosi, diffidenti con gli sconosciuti, indole da guardiani;
  • Maltese: intelligenti, giocosi e vivaci;
  • Beagle: socievoli e giocherelloni;
  • Alano: teneri e mansueti;
  • Pastore tedesco: intelligenti, indole da guardiani e coraggiosi;
  • Setter: amichevoli, con grande temperamento ed eleganti.

Scegliere il proprio cucciolo ed accoglierlo tra le mura domestiche è una decisione importante che richiede un’accurata riflessione. Per questo è necessario fare valutazioni che possono incidere sul suo benessere, come ad esempio:

  • Lo spazio: alcune razze hanno bisogno di spazio per correre e giocare, mentre altre si adattano meglio a spazi più ridotti.
  • L’attività fisica: alcuni richiedono un'attività costante e intensa, mentre altri sono più tranquilli e adatti a persone meno attive.
  • Tempo: valuta bene il tempo che puoi dedicare alle cure e all'addestramento del tuo cane. Alcuni di loro richiedono più attenzioni e tempo per l'addestramento.

Inoltre è bene tenere a mente che il carattere del cane tende a subire diverse trasformazioni nel corso del tempo. Durante i primi mesi di vita, i cuccioli tendono ad essere giocosi, curiosi e imprevedibili. Con il passare del tempo e con l'addestramento, il loro carattere si sviluppa ulteriormente, infatti:

  • in adolescenza possono diventare più testardi e sfidanti;
  • in età adulta il carattere del cane si stabilizza maggiormente. Molte razze diventano più calme e fedeli ai loro proprietari:
  • con la vecchiaia, possono diventare meno attivi. È importante fornire loro cure adeguate e comprensione.

Molto spesso la scelta della razza del tuo cane riflette aspetti della tua personalità e del tuo stile di vita. Se hai scelto una razza di cane adatto al lavoro o all'attività fisica, potrebbe suggerire che sei una persona dinamica, energica e che ama le sfide. Se, invece, hai scelto una razza di cane più adatta alla compagnia e al relax, potrebbe indicare che sei una persona calma, amorevole e che apprezza momenti di tranquillità.

 

Scegliere un cane è una decisione importante e le diverse razze canine hanno caratteristiche uniche dalle quali dipende anche la connessione speciale tra te e il tuo animale domestico. Ricorda che ogni cane è un essere vivente con la propria personalità, quindi trattalo con amore, cura e rispetto per costruire un legame duraturo e felice.

25 Agosto 2023
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Le nostre emozioni influenzano anche i cani?

Le nostre emozioni influenzano anche i cani?

Il cane è davvero il miglior amico dell'uomo. A far allontanare questo assunto dallo status di luogo comune ci sono diverse ricerche che dimostrano che le nostre emozioni influenzano anche i cani, cambiando il loro modo di rapportarsi a noi.

Stando a quanto scoperto dai team di etologi, psicologi e comportamentalisti delle università di Lincoln e San Paolo, i cani sono le uniche creature in grado di riconoscere le emozioni umane, combinando informazioni provenienti da diversi sensi.

Con la vista i cani sono in grado di riconoscere le espressioni e distinguere tra rabbia, tristezza e felicità e con l'udito riescono a distinguere pianti, risate e singhiozzi, recependo la causa di questi “rumori”.

Infine, con l'olfatto riescono a distinguere diversi di tipi di stati emotivi, annusando ormoni e ferormoni che normalmente espelliamo con il sudore. Una volta identificato il nostro status emotivo, il cane cambia a sua volta atteggiamento.

Per esempio, un cane che sta a contatto con individui nervosi può manifestare a sua volta nervosismo o isteria, ringhiando agli estranei e talvolta reagendo male alle coccole. Un cane che invece vive in un ambiente rilassato e felice sarà più giocoso e sereno.

Ma non è tutto qui. Studi condotti all'Università di Vienna dimostrano che il cane cambia atteggiamento anche per venirci in soccorso quando siamo sopraffatti da alcune emozioni negative: in sostanza, può identificare una situazione di nervosismo e cercare di “salvarci”.

Per farlo tenterà di ripetere dei comportamenti che ha associato a momenti di relax e divertimento, che lui identifica come una soluzione ovvia per scaricare lo stress: può, per esempio, cercare di giocare, di saltare o di farsi rincorrere.

Lo stesso vale per situazioni di depressione, ansia e dolore. In questi casi il cane può cercare di aiutarci accoccolandosi, leccandoci e facendosi accarezzare: un modo tenero (e spesso efficace) per ricordarci che non siamo soli.

22 Febbraio 2019
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abituare il cane a dormire nella cuccia

Come abituare il cane a dormire nella cuccia

Prima regola per convivere con un cane: dare delle regole. Il cane è un animale domestico e come tale ha bisogno di essere educato sin da cucciolo. Adottare un cane di pochi mesi significa “tollerare” alcune problematiche che soltanto con grande pazienza possono essere superate. Per esempio, come abituare il cane a dormire nella cuccia?

Abituare un cucciolo a dormire nella sua cuccia è importantissimo. Non solo per l’igiene, ma anche dal punto di vista dell’educazione: il padrone, che per il cane è il capobranco sta in alto, sul letto, mentre lui nella sua cuccia. È anche questione di convivenza, ognuno con i propri spazi, sia cane sia padrone.

Che sia cucciolo o un cane adulto, abituare il cane a dormire nella cuccia richiede tempo e qualche trucchetto. Il rinforzo positivo è sempre la soluzione giusta. Il cane deve imparare a considerare la sua cuccia come una “scelta positiva” che verrà premiata dal padrone.

Quindi armati di biscotti, il primo passo è scegliere una frase o una parola per esempio “cuccia” o “vai a cuccia” da associare poi al gesto di indicare la cuccia, appunto, o avvicinarsi alla cuccia in modo da farsi seguire. Una volta che il cane sarà salito sopra, premiarlo con il biscotto. Lui assocerà il suo stare nella cuccia al comando e quindi al biscotto.

Le prime volte sarà necessario ripetere più volte questo esercizio, avvicinandosi alla cuccia e premiando il cane con crocchette e biscotti. Piano piano, andranno eliminati i premi per passare alle sole coccole, che fungeranno da rinforzo positivo.

Il trucco è non farsi impietosire dai lamenti del cucciolo o dagli sguardi languidi del cane adulto che preferirebbe saltare sul letto. Quindi anche il “capobranco” dovrà ricordare i motivi per cui è meglio abituare il cane a dormire nella cuccia: salvaguardare i propri spazi, evitare che il cane utilizzi il letto come meglio crede (portando cibo, giochi sopra il letto) e ricordare che nonostante sia un cane ben curato e pulito, il letto va difeso da batteri e cattivi odori.

Il personale di Zoo Service, nei vari punti vendita, è sempre a disposizione per eventuali chiarimenti e suggerimenti per l'acquisto dei prodotti adeguati alle singole esigenze di ogni animale.

3 Ottobre 2018
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viaggiare con il cane

Viaggiare con il cane sui mezzi pubblici: le regole

Viaggiare con il cane sui mezzi pubblici si può. Ma per farlo è bene conoscere tutte le corrette norme di comportamento da mettere in pratica.

Ogni mezzo ha le sue caratteristiche: ci sono molte differenze tra un viaggio in nave e un viaggio in aereo e le regole riguardanti treni e autobus cambiano in base al Paese in cui si ci trova.

In Italia, per esempio, il cane può salire sugli autobus se è di taglia medio-piccola, perché può essere facilmente preso in braccio. Se invece si tratta di un cane di taglia grande il conducente può rifiutare la salita a bordo per evitare che dia fastidio agli altri viaggiatori.

Se si vuole viaggiare con il cane in treno o in metropolitana la taglia non conta, ma sui regionali e sulle metropolitane il cane non può salire negli orari di punta, mentre sui treni nazionali esistono cuccette apposite.

In generale, è necessario che ci sia un solo amico a quattro zampe per persona, sempre con museruola e guinzaglio o trasportino. Ricordati anche che su questi mezzi di trasporto i cani pagano il biglietto, seppur ridotto.

Se si vuole viaggiare con il cane in nave, per quanto riguarda i traghetti non ci sono grossi problemi: pagando un biglietto ridotto dovrai si dovranno rispettare le normative igieniche e accettare il fatto che se Fido è di taglia grande non potrà condividere con la cabina, ma dovrà stare in un'apposita zona della nave.

Mentre per accedere accedere alle aree comuni, il cane dovrà essere tenuto al guinzaglio e con la museruola. Per quanto riguarda le crociere, invece, in generale non accettano cani, per questo è importante leggere prima le condizioni riguardo i quattro zampe.

Infine,  per viaggiare in aereo, il cane deve avere il suo libretto sanitario e per essere imbarcato deve essere posizionato in un apposito trasportino.  I cani di taglia grande generalmente viaggiano in stiva, mentre quelli di taglia piccola possono essere accettati in cabina, a patto che non ce ne siano più di tre sullo stesso volo.

24 Settembre 2018
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viaggiare in aereo con il cane

Viaggiare in aereo con il cane: regole da seguire

Il cane è il compagno più fedele e, come ogni buon amico che si rispetti, merita un posto accanto al suo padrone sull’aereo che lo porterà in vacanza. Ma quali sono le regole da seguire per volare verso mete lontane insieme al proprio socio a quattro zampe?

Molte sono le compagnie aeree che permettono di portare con sé il proprio cane, e ognuna ha le sue norme. Solitamente sono ammessi in cabina i cani fino a 6, 8 o 10 kg, a seconda appunto della compagnia prescelta. Volare con cani di taglia mini è più semplice, poiché possono viaggiare in cabina insieme al padrone. Il trasportino in cui l’animale andrà alloggiato va collocato sotto al proprio sedile oppure sotto a quello del passeggero davanti; può essere morbido o semirigido, avere il fondo impermeabile ed essere rivestito con una fodera assorbente. Il peso massimo consentito comprende anche quello del trasportino e dell’eventuale cibo in esso contenuto. Purtroppo, però, non è possibile aprire il trasportino durante il volo.

Più stressante è il trasporto per i cani di taglia media e grande, poiché questi dovranno viaggiare in stiva, insieme agli altri bagagli. Per questo motivo è importante scegliere un trasportino dalle dimensioni adeguate, che non sia tanto piccolo da non consentire all’animale di potersi muovere agevolmente, e nemmeno tanto grande da farlo urtare contro le pareti e il soffitto del kennel in caso di turbolenze. È bene anche farsi assicurare dal personale di volo che la stiva sia climatizzata e pressurizzata. Prima di partire è opportuno fare in modo che il proprio amico a quattro zampe si abitui a stare nel trasportino e ci si senta a proprio agio. Si può anche provare a spruzzarci dentro uno spray ai feromoni, sostanze naturali che agiscono da calmanti. I trasportini che non rispettano le misure adeguate non saranno accettati.

Alcune compagnie aeree non consentono il trasporto di cani sedati o appartenenti a razze considerate pericolose. Inoltre, i cuccioli più piccoli di 3 mesi, che non hanno ancora fatto il vaccino anti-rabbia, non possono volare in Europa.

Oltre a queste norme di massima, comunque, è bene ricordare che ogni compagnia aerea ha un proprio specifico regolamento sul trasporto degli animali, che si consiglia di leggere attentamente prima di mettersi in viaggio.

20 Luglio 2018
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cane e padrone

Cane e padrone: le regole per una buona comunicazione

"Quando le persone conversano con i cani, sono generalmente i cani che apportano al dialogo un po’ di calore umano”, scrive l’autore di aforismi Louis Savary. Ma quali sono le regole da seguire per instaurare un buon dialogo con il proprio amico a quattro zampe?

Innanzitutto, per iniziare a stabilire un contatto con il proprio cane è necessario attirare la sua attenzione chiamandolo per nome, accompagnando tale richiamo con la gestualità. Infatti, poiché i cani sono particolarmente sollecitati dagli stimoli visivi, salutarli per esempio muovendo un braccio può rivelarsi un gesto molto utile per attrarli a sé.

Sebbene i cani siano animali particolarmente intelligenti, fanno fatica a distinguere le parole che presentano un suono simile. Per questo motivo si consiglia di scegliere parole brevi, e di utilizzare sempre le stesse in associazione a un determinato gesto visivo, anche questo sempre uguale, per ogni ordine particolare che si intende impartire al cane.

Molto importante, quindi, è ricorrere al cosiddetto rinforzo positivo, che consiste in una ricompensa che ha lo scopo di premiare il cane quando esegue un ordine che gli è stato impartito. Lo si può gratificare con premi golosi come per esempio uno snack, ma anche e soprattutto con carezze accompagnate da parole affettuose.

Se il cane fa qualcosa di sbagliato, come per esempio salire sui letti, abbaiare esageratamente o urinare in casa, prima di sgridarlo è bene accertarsi che abbia ben appreso i comandi basilari dell’addestramento e che non soffra di disturbi di stress o di qualche altra patologia. Un rimprovero particolarmente duro, infatti, potrebbe suscitare nell'animale paura e comportamenti aggressivi.

Buona norma è ripetere costantemente al proprio amico a quattro zampe i comandi che ha già acquisito aggiungendone di nuovi, per stimolarlo tramite un allenamento costante della sua ricettività e della sua memoria.

Per essere certi che il cane abbia compreso ciò che gli è stato comunicato, e per capire che cosa il cane a sua volta intenda comunicare, è molto utile osservarne i movimenti corporei. Se drizza le orecchie vuol dire che è attento, se agita la coda e muove il sedere in modo tranquillo significa che è felice, se inclina la testa da un lato è segno che sta comprendendo quello che gli si sta dicendo. I segnali corporei utilizzati dai cani sono molto soggettivi, per cui è bene imparare a riconoscere quelli del proprio amico a quattro a zampe dedicandogli tempo, pazienza, affetto e cure amorevoli.

16 Luglio 2018
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addestramento

Come addestrare i cani a rifiutare un’esca avvelenata

Tra i punti cardine di un buon addestramento del proprio amico a quattro zampe, l’allenamento al rifiuto di un’esca avvelenata è fondamentale per permettere al cane di salvarsi la vita.

Purtroppo, infatti, non sono rari i malintenzionati che mettono in pratica questi atteggiamenti al fine di sbarazzarsi degli animali che gli causano fastidio – in modo particolare i cani da guardia – attirandoli con bocconcini o polpette piene di veleno.
Affinché l’addestramento del cane al rifiuto di un’esca avvelenata ottenga i risultati sperati, occorre seguire alcune regole fondamentali. Vediamole insieme.

Innanzitutto, bisogna cominciare con l’abituare il cane ad assumere cibo soltanto in determinati orari, e mai fuori pasto, addestrandolo a prenderlo sempre dalla stessa ciotola, possibilmente collocata sempre nello stesso posto. Anche durante la fase di addestramento, che prevede cibi-premio per l’animale, sarebbe meglio utilizzare sempre la ciotola, evitando il più possibile di porgere il cibo al cane con le proprie mani.
Per far sì che il cane non senta lo stimolo della fame in orari diversi da quelli stabiliti, è quindi importante che la quantità di cibo somministrato sia sempre sufficiente a saziarlo.
Una buona norma è anche quella di non dare mai da mangiare al proprio cane mentre si siede a tavola, per fargli capire che deve starsene buono al proprio posto, e vietare ad amici e parenti di offrirgli del cibo dalle proprie mani, negli orari dei pasti come al di fuori.
Fondamentale, quindi, è impedire al cane di raccogliere cibo da terra durante le passeggiate.
Fatte proprie queste sane abitudine, il cane sarà quindi pronto per essere addestrato al rifiuto di un’esca avvelenata. Per recepire correttamente l’insegnamento, l’animale deve avere almeno 8 mesi di vita.
Una tecnica di addestramento molto efficace consiste nel fare in modo che il cane associ il fatto di mangiare il cibo raccolto da terra a qualcosa di disgustoso. Per far sì che questo accada, bisogna ricorrere all’aiuto di una persona che il cane non conosce, che dovrà lanciargli dei bocconi dal sapore cattivo, che il cane quindi tenderà a rifiutare sputandoli.
Altri metodi, poi, prevedono il ricorso a rumori forti e fastidiosi da provocare quando il cane si avvicina all’esca. L’obiettivo è sempre quello rendere spiacevole il momento in cui il cane decide di avvicinarsi all'esca.

4 Giugno 2018
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cane e paura del temporale

Cani e paura del temporale

Estremamente ricettivi e dotati di un udito sopraffino, molto più sviluppato rispetto a quello umano, i cani sono in grado di percepire prima dei loro padroni determinati tipi di rumori, che interpretano subito come segnali di un pericolo da cui proteggersi.

Per esempio, essi riescono ad avvertire in anticipo la riduzione della pressione atmosferica che di solito preannuncia il temporale. In base al proprio particolare temperamento, comunque, i cani reagiscono diversamente all'avvicinarsi di un temporale. Alcuni, infatti, appaiono semplicemente più nervosi e irrequieti del solito, mentre altri mostrano un respiro più affannato, corrono alla ricerca di un riparo e vanno a rifugiarsi tra le gambe del proprio padrone; altri ancora addirittura scappano dal posto in cui si trovano in preda a vere e proprie crisi di panico, con concreti pericoli per la loro incolumità. In generale, la maggior parte dei cani ha  paure del temporale.

Come fare, quindi, a rassicurare il proprio amico a quattro zampe nel corso di un temporale?

Innanzitutto, occorre trasmettere al cane serenità, facendogli comprendere che i suoni che avverte non costituiscono alcun pericolo. Per far sì che il messaggio gli arrivi chiaro bisogna quindi mantenere un comportamento normale e tranquillo, ed evitare sia di rimproverarlo sia di coccolarlo eccessivamente.

Molto utile può anche rivelarsi la tecnica di distrarlo stimolandolo a giocare oppure dandogli qualcosa da mangiare – un osso, un biscotto oppure un croccantino – in quanto la masticazione riduce considerevolmente i livelli di stress. Un altro consiglio è quello di tranquillizzarlo avvolgendolo in una copertina, chiudere le finestre e accendere la radio o la televisione per coprire il rumore dei tuoni. Inoltre, un espediente che potrebbe funzionare bene consiste nell'abituare il cane al temporale facendogli ascoltare fin da cucciolo delle registrazioni che ne riproducono il frastuono tipico, accompagnando l’ascolto con giochi a premi, in modo che il cane associ il rumore dei tuoni a qualcosa di positivo.

16 Aprile 2018
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cane

Il vostro cane soffre di ansia da separazione? Ecco i campanelli d'allarme

Se credete sia solo morboso attaccamento, quasi sicuramente è ansia da separazione

Ansia da separazione del cane: è un problema psicologico, i cui sintomi vengono confusi spesso dal padrone come segni di affetto. Non definite una “peste” il vostro cucciolo se, quando uscite lasciandolo solo in casa, vi fa trovare tutto a soqquadro.

Riconosciamo i segnali

Potete riconoscere facilmente se avete un cane affetto da ansia da separazione perché presenterà almeno uno dei seguenti comportamenti, che sono da considerare campanelli d'allarme:

  • abbaia e piange insistentemente, quando lasciato solo in casa;
  • sporca coi propri “bisognini” casa;
  • tenta la fuga, raschiando insistentemente contro la porta;
  • al vostro rientro chiede disperatamente la vostra attenzione.

Perché il cane si comporta così?

La causa più frequente per cui un cane può essere affetto da ansia da separazione è il distacco troppo precoce dalla mamma. Questo causa nel cucciolo un forte senso di insicurezza che lo porterà a legarsi in modo morboso al padrone. Un’altra causa può essere la nascita o l’introduzione di un nuovo membro nel nucleo familiare.

Il problema dell’ansia da separazione è un disagio comportamentale è come tale va corretto.

Cosa fare per aiutarlo?

Uno dei modi possibili per attenuare il problema è procurare un compagno al nostro amico Fido .

Un altro modo potrebbe essere rieducare il nostro amico a quattro zampe, per esempio fingendo di non vedere le sue richieste di attenzione, quando si rincasa. E’ opportuno ignorarlo per qualche minuto e, salutarlo solo quando avrà smesso di cercare attenzioni.

Esperti cinofili, in generale consigliano di abituare il cucciolo fin da subito a stare da solo. Inizialmente si può lasciare il cucciolo solo per pochi minuti al giorno, fino a quando non comincia ad innervosirsi. E’ fondamentale in quel periodo non fargli subire traumi. Successivamente il tempo trascorso lontano dal padrone potrà essere maggiore. E’ importante che il cane capisca che il padrone non è eterno, ma sicuramente una figura costante e sicura. In tal modo porrete le basi per un rapporto sano e non di morbosa dipendenza, causa dell’ansia da separazione.

4 Aprile 2018
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