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Tra curiosità e consigli utili, manteniamo alto il livello di pucciosità!

Zoo Service - pulci e zecche

Pulci e zecche: un'estate felice per cani e gatti

L'estate è il periodo perfetto per trascorrere piacevoli momenti all'aperto con i nostri amici animali. Tuttavia, le alte temperature non sono gradite solo a noi, ma anche a fastidiosi parassiti come pulci e zecche, che possono causare problemi di salute ai nostri pelosetti a quattro zampe.

Questi sgradevoli parassiti, seppur simili, presentano delle differenze distintive. Le pulci e le zecche sono entrambe parassiti esterni, le prime sono insetti piccoli, neri e senza ali che si nutrono del sangue degli animali. Le zecche, d'altra parte, sono aracnidi con otto zampe, di colore marrone scuro o nero, che oltre al sangue degli animali, si nutrono anche di quello degli esseri umani.

Le pulci e le zecche non sono solo fastidiose, ma possono anche trasmettere malattie pericolose agli animali colpiti. Alcune delle più comuni trasmesse dalle pulci sono:

  • Dermatite allergica: causano reazioni allergiche sulla pelle dei cani e dei gatti, provocando prurito, irritazione e infiammazione.
  • Tenia: trasmettono il verme della tenia agli animali, che può causare disturbi intestinali.
  • Bartonellosi: questa malattia batterica può essere trasmessa alle persone dagli animali infestati e può causare sintomi come febbre, mal di testa e eruzioni cutanee.

Parassiti come le zecche, invece, possono essere causa di ehrlichiosi che generano nell’animale febbre e dolori articolari. Tale malattia provoca un’infezione dei globuli rossi, compromettendone il funzionamento e distruggendo le piastrine, arrivando a causare la morte dell’animale infetto.

Nonostante le pulci e le zecche possano essere presenti in tutti i periodi dell’anno nelle abitazioni a causa delle favorevoli condizioni ambientali, sono molto più comuni nei mesi caldi, durante i quali i cani che frequentano spazi aperti come parchi o prati sono più suscettibili all'infestazione

È fondamentale prendere sul serio la presenza di pulci e zecche ed intervenire subito qualora dovessimo riconoscerne la presenza attraverso sintomi come: prurito intenso, perdita di pelo o piccole macchie rosse o nere sulla pelle dei nostri animali.  

Purtroppo, questi parassiti sono diventati sempre più resistenti ai prodotti chimici tradizionali. Pertanto, se si sospetta che il cane o il gatto siano stati attaccati è opportuno contattare il veterinario, che sarà in grado di consigliare i prodotti più adatti, come lozioni, spray e collari specifici.

Quando si sceglie tra prodotti chimici e naturali, è importante considerare lo stato di salute dell'animale. Se il cane o il gatto ha allergie o una cute particolarmente sensibile, potrebbe essere preferibile optare per prodotti naturali, come quelli a base di olio di neem, che hanno un'azione lenitiva. Tra i prodotti chimici più comuni, invece, ci sono quelli a base di fipronil o fipronil + (S)-methoprene, che possono essere utilizzati sia per i cani che per i gatti.

In ogni caso, la prevenzione rimane l'approccio più efficace nella lotta contro pulci e zecche. É fondamentale effettuare regolari controlli sul nostro amico a quattro zampe, specialmente al ritorno da una passeggiata all'aperto. Altrettanto importante è il trattamento periodico dei cani e dei gatti con un antiparassitario specifico, non limitandosi solamente al periodo estivo, ma estendendo la protezione per tutto l'anno.

Se stai cercando prodotti di qualità per il benessere del tuo animale domestico, puoi rivolgerti ai punti vendita ZooService di Palermo e Trapani. Qui troverai una vasta gamma di prodotti selezionati con cura per garantire la massima qualità e il miglior rapporto qualità-prezzo.

31 Luglio 2023
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Zoo Service - igiene dentale

Igiene orale del cane: consigli pratici per un sorriso splendente!

Un sorriso splendente non è solo un segno di salute per noi esseri umani, ma lo è anche per i nostri amici cani. L'igiene orale è fondamentale per il benessere generale del cane e può aiutare a prevenire una serie di problemi dentali.

Prova ad immaginare cosa potrebbe accadere se smettessi di lavare i denti per giorni, mesi o anni. Ecco, la stessa cosa succederebbe al tuo cane. 

Se non si presta attenzione all'igiene orale del cane, si possono verificare una serie di problemi dentali che possono causare dolore e fastidio al nostro amico a quattro zampe. 

L'accumulo di placca batterica provoca alitosi e formazione di tartaro in grado di causare infiammazione delle gengive e, nei casi più gravi, il danneggiamento delle radici dei denti.

È importante abituare il cane alla pulizia dei denti fin da cuccioli, in modo che sia avvezzo al processo e si senta a suo agio. Se si tratta di un cucciolo, è l’ideale iniziare con l’igiene orale intorno ai 2-3 mesi di età. Se invece è un cane adulto non abituato alla pulizia dei denti, bisogna introdurre gradualmente la routine permettendogli di familiarizzare con lo spazzolino e il dentifricio per cani, ad esempio arrotolando una garza sul dito passandola sui suoi denti per qualche secondo. 

Esistono diverse opzioni per lavare i denti del cane in modo naturale, riducendo l'uso di prodotti chimici aggressivi. Ecco alcuni pratici consigli:

  • Spazzolino e dentifricio per cani: Utilizza uno spazzolino da denti appositamente progettato per cani e un dentifricio specifico per animali domestici. Assicurati di utilizzare solo prodotti sicuri e approvati dal veterinario.
  • Alimenti e giochi per masticare: Alcuni alimenti e giocattoli per masticare possono aiutare a rimuovere la placca e a stimolare la masticazione. Opta per alimenti secchi appositamente formulati per la salute dentale o per giocattoli appositi che favoriscano l'igiene orale.
  • Soluzioni naturali: Esistono anche soluzioni naturali, come spray o gel per l'igiene orale a base di ingredienti naturali come l'olio di neem o l'estratto di semi di pompelmo. Questi prodotti possono aiutare a mantenere la bocca del cane pulita e fresca.

Sarebbe l’ideale effettuare la pulizia una volta al giorno, o se non fosse possibile, almeno 3 volte a settimana. Inoltre, il tartaro tende ad accumularsi maggiormente sui denti posteriori e sui canini ed è lì che bisogna prestare maggiore attenzione. 

Se il cane ha accumulato tartaro sui denti, potrebbe risultare necessario un intervento professionale del veterinario per rimuoverlo completamente, attraverso una pulizia dentale approfondita sotto anestesia. 

L'igiene orale del cane è essenziale per mantenere una buona salute generale e prevenire problemi dentali dolorosi. Segui i consigli sopra indicati per assicurarti che il tuo cane abbia un sorriso splendente e una bocca sana e non dimenticare di ricompensarlo con un premio una volta finito, in modo da associare nei suoi ricordi la pulizia ad un evento positivo

Nei punti vendita ZooService di Palermo e Trapani troverai un grande assortimento di prodotti di qualità selezionati con cura e con il miglior rapporto qualità-prezzo, che ti permetteranno di tutelare al meglio il benessere del tuo amato animale domestico.

4 Luglio 2023
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Hearing Dog: i cani che aiutano sordi e ipoacusici

Hearing Dog: i cani che aiutano sordi e ipoacusici

Per celebrare la giornata mondiale dei sordi abbiamo deciso di dedicare un articolo a una categoria di lavoratori instancabili, agli Hearing Dogs, cani addestrati ad aiutare sordi e ipoacusici nella vita di tutti i giorni.

Gli Hearing Dogs, infatti, sono cani da utilità che vengono addestrati a riconoscere vari rumori, avvisare con un tocco il loro proprietario e condurlo alla fonte del suono che si tratti del campanello di casa, del timer del forno o di una persona che lo sta chiamando.

Per diventare Hearing Dogs i cani seguono un percorso di selezione che tiene in considerazione vari parametri quali:  il temperamento, la reattività al suono e la volontà di lavorare.

Dopo aver superato le prove iniziali, vengono addestrati all’obbedienza di base ed esposti alle cose che dovranno affrontare nelle aree pubbliche, come ascensori, carrelli della spesa e diversi tipi di persone e addirittura ad allontanarsi e fare allontanare il loro umano da una determinata fonte acustica, ad esempio dagli allarmi antincendio. Sono davvero dei super cani!

È da tenere presente che tutti i cani, come gli esseri umani, possiedono la capacità d’imparare il linguaggio dei segni (LIS). Tale abilità può essere appresa a qualunque età (ad esempio è possibile insegnare il linguaggio dei segni ai cani sordi o che hanno perso l’udito con l’avanzare degli anni) e stabilisce un legame profondo tra il cane e il suo umano.

30 Settembre 2021
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cani e caldo

Il cane e il caldo: consigli estivi per proteggerlo

Durante il periodo estivo è necessario prendere alcuni accorgimenti per accudire il cane al meglio e proteggerlo dal caldo. Infatti, qualora per inesperienza non lo si protegga adeguatamente, si può incorrere in alcuni problemi per la salute del proprio amico a quattro zampe.

Ecco alcuni consigli estivi per proteggere il cane dal caldo:

Fornitegli un riparo fresco

Se il vostro cane sta al di fuori della vostra abitazione, premuratevi di fornirgli un riparo in cui possa rifugiarsi per stare al fresco. Nel caso in cui non abbiate questa possibilità, almeno durante le ore più calde della giornata fate entrare il cane in casa di modo che non soffra il caldo esterno.

Non lasciate il cane in auto in estate

Lasciare il cane ad aspettare in auto mentre si svolge qualche commissione veloce è un'abitudine di molti. Si tratta di una consuetudine solitamente senza rischi nei mesi freschi dell'anno. Ma quando arriva l'estate, le temperature diventano proibitive. Pensate che l'abitacolo della macchina può raggiungere temperature di quasi 70°C!

Spazzolate il cane per alleviare il calore

Spazzolare il pelo del cane è un'operazione che rinfresca il nostro amico a quattro zampe. Pettinandolo si eliminano i peli morti e vecchi che però sono ancora rimasti attaccati alla pelle. Rimuovendoli, l'animale si rinfrescherà.

Mantenete la giusta idratazione

Con l'aumento delle temperature anche il bisogno di acqua aumenta. Così, abbiate cura di tenere la ciotola dell'acqua sempre piena di acqua fresca. E se per caso dovesse capitarvi di uscire per qualche ora, considerate che una sola ciotola potrebbe non bastare al fabbisogno del cane: predisponetene due, di modo che il suo equilibrio idro-salino sia sempre rispettato.

Attenzione ai parassiti

In estate è bene proteggere il proprio cane da piccoli animali parassiti, come zecche e pulci. Ricorrete a trattamenti antiparassitari regolari, secondo le indicazioni del vostro veterinario.

Inumidite il pelo del cane

Per alcune razze di cane non è necessaria la tosatura del pelo. Il manto è per loro una protezione sia dal caldo che dal freddo. Prima di decidere se tosare o meno il vostro animale chiedete al veterinario. Per rendere ancora più efficiente questo naturale mezzo di protezione, potete inumidire il manto con un po' d'acqua, ad esempio prima di uscire per una passeggiata.

11 Agosto 2021
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coronavirus cani 2

COVID-19: stress da quarantena anche per cani e gatti

Sono sempre i nostri fedeli amici e, soprattutto in questo periodo, ci hanno aiutato a rendere più piacevole il nostro confinamento in casa tra giochi e coccole e, a dirla tutta, grazie a loro siamo anche usciti a prendere una boccata d’aria per la passeggiatina quotidiana.

La pandemia in atto e le attuali disposizioni precauzionali hanno cambiato enormemente le nostre abitudini e il nostro stile di vita e , di conseguenza, anche quelle dei nostri amati pelosi che non sono in grado di gestire da soli le novità

Anche loro si sono resi conto che c’è qualcosa che non va. C’è un atmosfera diversa e ci sono cambiamenti nelle loro abitudini e nella vita quotidiana – ad esempio, tutti i membri della famiglia sono a casa… sempre!

Il confinamento a cui siamo stati tenuti ci ha costretti a grossi cambiamenti che hanno causato forti stress. Alla stessa maniera i nostri cani (ma anche i gatti) hanno bisogno di prevedibilità e comportamenti coerenti, e ogni volta che c’è un cambiamento improvviso anche loro si stressano.

Pian piano però le nostre vite torneranno alla solita routine scandita dagli orari di lavoro e anche i nostri amici si dovranno riabituare a non vederci tutto il giorno e a non trascorrere più tanto tempo con noi.

Occorre prepararli e accompagnarli al “ritorno alla normalità”  consentendogli di trascorrere un po’ di tempo da soli. È un processo graduale che insegna all'animale che le assenze possono essere una forma di sicurezza. Qualcosa che si può fare anche in piccoli appartamenti, con brevi separazioni in alcuni spazi della casa, lasciandolo ad esempio in una stanza, mentre noi ci muoviamo altrove o facendo delle finte uscite sul pianerottolo di casa.

Se abbiamo iniziato a giocare un po’ di più con i nostri animali in questo periodo, loro ne saranno molto contenti. Quindi, dopo il rientro al lavoro, cerchiamo di mantenere quei momenti di gioco e di non tornare alle vecchie pigre abitudini. Ma, se non è possibile, allora è il caso di ridurre gradualmente le attività che facciamo insieme a cani e gatti durante la fase due.

28 Aprile 2020
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addestramento di un gatto è possibile

L'addestramento di un gatto è possibile?

Quando si parla di addestramento di animali il pensiero corre subito al cane: si tende infatti a pensare che i mici siano troppo indipendenti per poter ricevere indicazioni o eseguire comandi. Invece l'addestramento di un gatto è possibile, anche se sicuramente più difficile.

Attenzione, però: addestrare un gatto non significa educarlo. Un gatto educato è un gatto che segue le normali regole casalinghe che l'addomesticamento richiede per una sana convivenza, come il non saltare sul tavolo mentre si mangia, non distruggere gli oggetti, non fare agguati pericolosi agli ospiti o non fare i bisogni fuori dalla lettiera.

Un gatto addestrato, invece, è un gatto che ripete determinati comportamenti dietro comando. Questi comportamenti non sono semplicemente guidati, sono a tutti gli effetti impartiti e richiedono un lungo periodo di pratica prima di essere eseguiti senza resistenze.

Per addestrare un gatto bisogna armarsi di molta pazienza e ricordarsi che si tratta di un animale molto differente dal cane, in termini di atteggiamento, istinto e obbedienza. Per tenerlo presente basta guardare alla storia: l'uomo iniziò ad addomesticare i gatti circa 9000 anni fa, allo scopo di fargli eliminare i topi.

L'uomo scelse i gatti per via delle loro spiccate abilità strategiche e per il talento nella caccia in solitaria, che i cani non possedevano. E già allora prese conoscenza di una cosa: i gatti agivano solo se ottenevano in cambio stimoli e cibo e si allontanavano (in alcuni casi definitivamente) se venivano ripresi.

Ancora oggi, il gatto risponde ai comandi alle stesse condizioni: non si accontenterà, come il cane, di una pacca sulla testa e non accetterà positivamente i rimproveri. L'unico modo per addestrare un gatto è contare sul rinforzo positivo, ovvero premiarlo con snack, bocconcini e lodi quando farà il gesto giusto.

Per esempio, se vogliamo addestrare il gatto a stare seduto, dobbiamo prendere in mano il bocconcino/snack e stargli di fronte, dicendo “Seduto” e facendogli comprendere qual è la posizione da assumere. Appena il gatto si siede occorre dargli subito il bocconcino.

Ripetere questo procedimento almeno due volte al giorno creerà un'associazione positiva, che porterà il Micio (con il tempo) a rispondere anche solo al comando, senza necessariamente ricevere il premio.

26 Febbraio 2019
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Le nostre emozioni influenzano anche i cani?

Le nostre emozioni influenzano anche i cani?

Il cane è davvero il miglior amico dell'uomo. A far allontanare questo assunto dallo status di luogo comune ci sono diverse ricerche che dimostrano che le nostre emozioni influenzano anche i cani, cambiando il loro modo di rapportarsi a noi.

Stando a quanto scoperto dai team di etologi, psicologi e comportamentalisti delle università di Lincoln e San Paolo, i cani sono le uniche creature in grado di riconoscere le emozioni umane, combinando informazioni provenienti da diversi sensi.

Con la vista i cani sono in grado di riconoscere le espressioni e distinguere tra rabbia, tristezza e felicità e con l'udito riescono a distinguere pianti, risate e singhiozzi, recependo la causa di questi “rumori”.

Infine, con l'olfatto riescono a distinguere diversi di tipi di stati emotivi, annusando ormoni e ferormoni che normalmente espelliamo con il sudore. Una volta identificato il nostro status emotivo, il cane cambia a sua volta atteggiamento.

Per esempio, un cane che sta a contatto con individui nervosi può manifestare a sua volta nervosismo o isteria, ringhiando agli estranei e talvolta reagendo male alle coccole. Un cane che invece vive in un ambiente rilassato e felice sarà più giocoso e sereno.

Ma non è tutto qui. Studi condotti all'Università di Vienna dimostrano che il cane cambia atteggiamento anche per venirci in soccorso quando siamo sopraffatti da alcune emozioni negative: in sostanza, può identificare una situazione di nervosismo e cercare di “salvarci”.

Per farlo tenterà di ripetere dei comportamenti che ha associato a momenti di relax e divertimento, che lui identifica come una soluzione ovvia per scaricare lo stress: può, per esempio, cercare di giocare, di saltare o di farsi rincorrere.

Lo stesso vale per situazioni di depressione, ansia e dolore. In questi casi il cane può cercare di aiutarci accoccolandosi, leccandoci e facendosi accarezzare: un modo tenero (e spesso efficace) per ricordarci che non siamo soli.

22 Febbraio 2019
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spazzolare il pelo dei gatti è molto importante

Spazzolare il pelo dei gatti: benefici e consigli tecnici

Non tutti lo sanno, ma il manto non serve solo a scaldare il nostro amico a quattro zampe: è anche una parte fondamentale del suo corpo, da curare con attenzione per garantire il suo benessere. Per questo spazzolare il pelo dei gatti è molto importante, sotto diversi punti di vista.

Si tratta di una pratica salutare sia per i gatti a pelo lungo che per quelli a pelo corto: serve a sciogliere eventuali grovigli e soprattutto a rimuovere lo sporco, il grasso e i peli caduti per via del ciclico rinnovo del manto.

Quest'azione di rimozione aiuta a prevenire i boli, ovvero gli ammassi di pelo non digeriti che il gatto tende poi a sputare, tossire o vomitare e che possono persino provocare dei blocchi intestinali.

L'azione della spazzola o del pettine stimola poi la circolazione sanguigna, migliorando le condizioni generali del derma e rimuovendo le cellule morte.

Guardando il quadro generale, inoltre, quando si spazzola regolarmente il pelo del gatto si ha la possibilità di tenere sotto controllo le condizioni della sua pelliccia.

Questo permette di scovare in tempo i parassiti, di trovare ferite prima che si infettino e persino di identificare segni di stress e di malattie del tratto digerente. Caduta di pelo, opacizzazione e alopecia possono infatti indicare che il gatto è nervoso, o che non è nutrito correttamente.

Per quanto riguarda il corretto spazzolamento, per i gatti a pelo lungo bisogna usare una spazzola con setole ultradelicate mentre per i gatti a pelo corto servirà un pettine in metallo. In entrambi i casi occorre muoversi con delicatezza, iniziando dall'addome per poi spostarsi alle zampe e al dorso, fino a concludere con la testa.

Bisogna sempre fare attenzione a seguire la direzione in cui crescono i peli: spazzolare contropelo provoca infatti una sensazione spiacevole, che può portare il gatto a fuggire. Dopo la spazzolatura è consigliato accarezzare il gatto con un panno di camoscio, che oltre a rimuovere ulteriori peli caduti darà lucentezza all'intero manto.

19 Febbraio 2019
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arrivo di un cucciolo in casa

Arrivo di un cucciolo in casa: come prendersene cura

Dopo averlo tanto desiderato l'arrivo di un cucciolo in casa è sicuramente una grande gioia. Questo però non significa che sia tutto una festa: per accoglierlo al meglio è infatti necessaria un'accurata preparazione.

Prima del grande giorno bisogna ricordare che gattini e cagnolini tendono a essere molto curiosi e a buttarsi a capofitto nell'esplorazione, pertanto è necessario adeguare gli spazi. Provare a immaginare come il cucciolo vedrà e vivrà la casa non appena arriverà è il primo passo da fare per accertarsi che stia bene.

In primis, sono da spostare tutti i detergenti, gli acidi e i saponi pericolosi che si usano per pulire la casa, ricollocandoli verso l'alto o comunque in luoghi inaccessibili per il cucciolo, che potrebbe farsi male giocandoci o addirittura ingerendoli.

Occhio anche ai cavi elettrici scoperti: bisogna provvedere a metterli in sicurezza onde evitare spiacevoli incidenti. Se c'è la necessità, almeno per i primi tempi, di confinare il cucciolo in determinate aree è bene attrezzarsi con cancelletti e reti e accertarsi che nell'area a lui dedicata non ci siano pericoli.

Una volta adeguata la casa, bisognerà procurarsi tutto il necessario per fare in modo che il gattino o il cagnolino si trovino immediatamente a proprio agio, a partire dal cibo puppy, pensato proprio per la dieta dei più piccoli, e dalle ciotole per l'acqua e per il cibo.

Necessaria anche una cuccia che funga da tana/rifugio, con all'interno un cuscino comodo. La prima notte il cucciolo potrebbe avere paura, dunque sarebbe bene armarsi anche di borsa dell'acqua calda, che può fornirgli conforto.

Per i gattini andrà collacata anche una lettiera con l'apposita sabbietta, che nei primi mesi del cucciolo non deve avere un profumo non troppo forte. Ciotole, cuscino e lettiere vanno posizionate in luoghi possibilmente fissi, in modo tale che il cucciolo le prenda sempre come punto di riferimento.

Altri elementi imprescindibili sono il collare con la targhetta identificativa e, per il cane, un guinzaglio. Una volta in possesso di tutta questa “strumentazione” occorrerà solo ricordare che il cucciolo è molto fragile e tende a spaventarsi spesso: se è possibile è bene non lasciarlo solo per troppo tempo e non fare movimenti troppo bruschi, onde evitare stress.

8 Febbraio 2019
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gatto stressato

Gatto stressato: i segnali

Se il tuo gatto assume comportamenti diversi dal solito, è più svogliato o tende a leccarsi di più, potresti facilmente pensare ad un problema alimentare o ambientale, al calore in arrivo e altre patologie che lo portano a cambiare radicalmente il suo umore.

Contattare il veterinario è sempre giusto, poiché il problema di salute è sempre in agguato, ma spesso non si tratta di una malattia fisica quanto proprio umorale: semplicemente stress, proprio come quello che avvertiamo noi umani.

Un gatto stressato manda segnali che, purtroppo, sono fraintendibili come sintomi di altre malattie, ma in definitiva potrebbe trattarsi proprio di uno stato d’ansia, di noia o di reazione a cambiamenti, come trasferimenti, cambi di casa o modifiche della routine quotidiana che portano il felino a subire un calo d’umore.

Anche per loro esistono diversi stadi di stress, e un gatto un po’ stressato rispetto ad un gatto molto stressato si comporta in maniera molto differente.

Gli atteggiamenti e le caratteristiche fisiche di un gatto leggermente stressato sono: pupille normali o parzialmente dilatate; orecchie leggermente abbassate; postura da poco tesa a tesa; mento non poggiato a una superficie; miagolio triste; esplorazione eccessiva della gabbia; coda tenuta intorno al corpo, ma non aderente.

Un gatto molto stressato è facilmente riconoscibile da: pupille molto dilatate; postura di chiusura in sé stesso, con pelo, corpo e testa appiattiti; coda avvolta intorno al corpo; soffio di minaccia quando viene avvicinato; rintanato in fondo alla gabbia per essere lasciato solo; respirazione accelerata e tremore.

Se riconosci questi segnali, il veterinario resta il tuo migliore alleato per capire cosa sta turbando il tuo gatto e come tranquillizzarlo. Se non si tratta di un malessere fisico, dovresti rivedere la gestione casalinga della sua vita ed eventualmente provare con dei tranquillanti naturali, come i fiori di Bach o altri integratori alimentari che solo un professionista può consigliarti.

3 Febbraio 2019
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dieta barf

Dieta Barf per cani: è salutare?

La dieta Barf, nata negli anni ’90, è diventata, recentemente, la più seguita da coloro che possiedono animali domestici, in particolare cani e gatti.

La dieta Barf (Biologically Appropriate Raw Food) è caratterizzata dall’utilizzo di carne cruda, con elevata quantità di ossa con polpa e organi animali, mixati a frutta, verdura, noci, oli, erbe e qualche volta anche ad uova e latticini. Inoltre, in alcune diete Barf, è previsto l’utilizzo di carboidrati per lo più derivanti da patate e legumi. Dunque, addio agli alimenti industriali e a quelli artificiali dove predomina l’uso di minerali e vitamine varie.

La dieta Barf viene scelta principalmente per evitare che l’animale domestico incorra in malattie gastrointestinali croniche e in allergie cutanee, ma i vantaggi non sono solo legati alla prevenzione dalle patologie.

I vantaggi della dieta Barf:

  1. evita l’uso di additivi chimici che rendono gli animali quasi assuefatti al cibo

  2. mantiene i nutrienti dei cibi vivi

  3. migliora la digestione e rende le feci di consistenza omogenea

  4. migliora la salute dentale con una masticazione più lunga

  5. migliora la lucentezza del pelo

  6. migliora la forma fisica

Quando parliamo di dieta Barf bisogna anche ricordare l’importanza della conservazione dei cibi: osservare nel dettaglio la catena del freddo permette di abbattere al minimo i rischi microbiologici e, quindi, di evitare il sorgere di particolari malattie.

Abituare il proprio animale domestico alla dieta Barf non è sempre facile, per questo è consigliato l’aiuto da parte di veterinari, professionisti o venditori di alimenti per cani e non improvvisare in alcun modo.

Da Zoo Service è possibile trovare mangimi adatti alla dieta Pars, intesa come una valida e veloce base per iniziare ad intraprendere la dieta Barf e per indirizzare l’animale verso un’alimentazione in grado di tornare alle abitudini alimentari delle origini, ovvero a quelle dei loro antenati: i lupi.

30 Gennaio 2019
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gatto

Spazzolare il gatto: benefici e consigli

Spazzolare il gatto non è un’abitudine molto comune, dal momento che i gatti sanno provvedere alla loro pulizia autonomamente, ma, a volte, risulta necessario.

Per farlo bene bisogna seguire delle piccole regole, in modo tale che spazzolare il gatto diventi meno stressante, sia per i gatti, che per i loro padroni.

Spazzolare il gatto, specie con l’arrivo della primavera, impedisce che questo perda molti peli, che si formino, di conseguenza, buchi sul suo manto e che abbia problemi digestivi dovuti all’ingerimento del pelo in eccesso.

La pratica dello spazzolamento varia a seconda che il gatto abbia un pelo corto o un pelo lungo.

Nel caso di un gatto a pelo corto si consiglia:

  • di effettuarla almeno una volta a settimana

  • di usare spazzole a denti duri, di metallo o plastica

  • di raccogliere il pelo con un guanto

Nel caso di un gatto a pelo lungo è consigliato:

  • di effettuarla una volta al giorno

  • di usare spazzole a denti larghi

  • di iniziare dalla pancia e finire con il dorso

  • di raccogliere i peli con un guanto di gomma

In entrambi i casi sarebbe opportuno approfittare dei loro momenti di relax per non spaventarli e di abituarli allo spazzolamento fin da piccoli, meglio se alla stessa ora del giorno. Inoltre è importante non andare mai con la spazzola in contropelo!

Spazzolare il gatto però, non deve essere un’abitudine che si sostituisca alla tolettatura e al controllo periodico di pulci e zecche. I gatti che vivono all’aperto hanno maggior bisogno di cure e di controlli veterinari, nonché di pulizia.

Da Zoo Service mettiamo la nostra professionalità e la nostra passione al servizio dei vostri gatti, prendendoci cura del loro pelo e della loro salute.

25 Gennaio 2019
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