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Tra curiosità e consigli utili, manteniamo alto il livello di pucciosità!

coniglio nano

Fieno per coniglio nano: l'importanza della sua alimentazione

Il coniglio nano è un animale estremamente delicato e la maggior parte dei suoi problemi di salute viene da un'alimentazione scorretta o sbilanciata: per questa ragione è fondamentale tenere sempre a mente che il fieno è e rimarrà sempre il cibo più importante, quello che non dovrebbe mai mancargli.

Per far vivere a lungo il coniglio e farlo sempre stare bene, la sua alimentazione dovrebbe addirittura essere composta per l'80% dal fieno, cui si devono unire, per completare la dieta, del pellet di buona qualità (fino al 10% della dieta giornaliera), verdura fresca e piccoli snack.

Per comprendere quanto il fieno sia fondamentale per questo animale basta pensare alla sua vita in natura: erbivoro per eccellenza, il coniglio si nutre di piccoli fiori, di germogli, di foglie particolarmente tenere e di una quantità davvero elevata di erba fresca. Tutti alimenti ricchi di fibre e poveri di carboidrati e grassi.

Non potendo nutrire il coniglio nano con germogli freschi o erba di campo appena raccolta, l'alimento in commercio più adatto alle sue necessità è dunque il fieno, con il suo alto contenuto di fibre e sali minerali.

Il fieno ha molteplici ruoli: in primis favorisce lo sviluppo di una buona flora batterica e combatte i problemi gastrointestinali che, con i blocchi intestinali in testa, sono tra le cause più frequenti di morte dei conigli nani.

Poi, questo alimento consente al coniglio una lunga masticazione, che tiene sotto controllo i denti: la dentatura del coniglio non smette mai di crescere e un alimentazione con poca masticazione può provocare problemi di malocclusione con relative disfunzioni alimentari e problematiche respiratorie.

Il fieno prevede anche l'obesità e in commercio se ne trovano di diversi tipi, con diverse profumazioni e sapori che eliminano le possibilità di respingimento. Infine, garantisce all'animale una fonte di svago: la masticazione e il riordino di questo alimento aiutano il coniglio nano a tenersi impegnato, prevenendo così disordini comportamentali e depressione.

21 Gennaio 2019
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Mangimi grain free

Mangimi grain free per cani e gatti: perché sceglierli?

Il fatto che il cane o il gatto siano degli amici fedeli può portare all'errata convinzione che riescano a mangiare di tutto, esattamente come gli esseri umani. Di fatto così non è: per questo, per far seguire loro una dieta sana occorre scegliere spesso, se non sempre, dei mangimi grain free.

Infatti, per quanto gli animali domestici si siano adattati a notevoli cambiamenti nella loro dieta, il gatto è strettamente carnivoro mentre il cane può concedersi qualche piccola incursione nel mondo vegetale: nessuno di loro, però, è granivoro.

Questo significa che il loro corpo non è in grado di elaborare correttamente il grano e gli alimenti amidacei: la loro saliva non contiene l'amilasi, l'enzima in grado di scomporre questo tipo di ingredienti e si limita a facilitare l'ingestione.

Una volta ingeriti, i grani tendono ad occupare spazio dando al cane o al gatto un notevole senso di sazietà, senza di fatto apportare sostanze nutritive: già questo è un problema, perché vengono a mancare parte delle vitamine, dei sali minerali e soprattutto delle proteine necessarie per il corretto funzionamento dell'organismo.

Stando a diverse ricerche svolte su gruppi di animali domestici, cuccioli nutriti sempre con alimenti contenenti grandi dosi di grano hanno possibilità elevate di sviluppare problemi di tono muscolare, dentatura non sana, dermatiti croniche e perdita di pelo.

Per altro, più il gatto e il cane mangeranno alimenti contenenti grano, più avranno difficoltà a sentirsi sazi con altri alimenti, rischiando il sovrappeso e l'obesità, due condizioni che possono svilupparsi anche in seguito alla scomposizione del grano all'interno dello stomaco.

I succhi gastrici di cane e gatto sono infatti in grado di elaborare il grano, ma l'alto contenuto glicemico può portare a un continuo senso di fame e alla maggiore produzione di insulina, che può provocare patologie più gravi come il diabete. Gli alimenti grain free, possibilmente monoproteici, sono pertanto la soluzione più sana per cani e gatti di tutte le età.

7 Gennaio 2019
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incisione medaglietta cani

Medaglietta del cane: perché è importante e cosa scrivere

Le prime due cose da fare quando si sceglie di convivere con un cane? Microchip e medaglietta. Il primo è ormai obbligatorio per legge, la seconda è un metodo veloce e utile per poter ritrovare facilmente il proprio cane nel caso si dovesse perdere.

Come scegliere la medaglietta del cane e cosa scrivere? Intanto, può essere di diversi materiali ma le più comuni sono in metallo. Sicuramente l’importante è che sia resistente e abbastanza grande da poter incidere sopra.

Di varie dimensioni, forme e colori, la medaglietta del cane rimane un metodo semplice per poter riconoscere un cane nel caso si fosse perso. Per questo motivo è importante far incidere le informazioni più utili: nome del cane, numero di telefono del padrone e indirizzo.

La prima cosa da indicare è, quindi, il nome del cane perché nel caso in cui fosse necessario identificare il cane, è possibile confrontare il nome scritto sulla medaglietta con quello registrato nella banca dati all’anagrafe canina.

Far incidere il nome del padrone è importante perché permetterebbe di essere contattati e collegare il nome al numero di telefono, ancora più importante naturalmente per entrare in contatto con il proprietario. Infine, l’indirizzo di casa è utile nel caso in cui chi trovasse il cane lo volesse riportare direttamente a casa.

Naturalmente, oltre che utile la medaglietta del cane può essere anche bella e divertente: c’è chi sceglie di impreziosirla con frasi o simpatici disegni. Più è grande il cane, più la medaglietta potrà essere grande, l’importante è che non gli dia fastidio.

A questo proposito, Zoo Service propone anche il servizio di incisione della medaglietta.

20 Dicembre 2018
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lettiera gatti

Due gatti in casa: possono usare la stessa lettiera?

Si sa che il gatto è un animale molto territoriale: ama proteggere i suoi spazi, è indipendente e ama vivere perlopiù in solitudine. Per questo, secondo i veterinari e gli esperti in comportamento felino è sbagliato far utilizzare la stessa lettiera a due gatti che convivono nella stessa casa.

Proprio per i motivi sopra spiegati, i gatti non amano condividere la stessa lettiera. Al contrario, invece, nel caso in cui si avessero due gatti in casa l’ideale sarebbe avere tre lettiere.

Quali caratteristiche deve avere una lettiera?

Il motivo per cui ci sarebbe bisogno di una lettiera extra riguarda il fatto che spesso il gatto può scegliere un posto differente rispetto quello in cui avete installato la lettiera. Potrebbe avere un altro posto preferito dove rifugiarsi per i suoi bisogni.

Il luogo dedicato alla lettiera (o alle lettiere) deve essere scelto secondo ben precisi criteri: un posto tranquillo, appartato, lontano dal caos quotidiano e dai rumori, e soprattutto lontano dalle ciotole di acqua e cibo.

Caratteristiche importanti della lettiera: la dimensione e la pulizia. La cassetta del gatto, infatti, deve essere sempre grande il doppio di lui, in modo tale che possa muoversi liberamente e stare comodo durante i suoi bisogni.

In merito alla pulizia, è chiaro che tenere pulita la lettiera del gatto è vantaggioso sia per i gatti sia per l’uomo che deve conviverci. A questo proposito esistono in mercato le lettiere autopulenti che possono essere programmate fino a quattro pulizie giornaliere. Ciò che è fondamentale è la scelta della sabbietta che non deve essere profumata ma inodore.

Il personale di Zoo Service nei vari punti vendita è pronto a fornirvi le indicazioni adeguate in base alle vostre singole esigenze.

17 Dicembre 2018
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cane cibo gatti

Cane e alimentazione: può mangiare il cibo per gatti?

Partiamo da una precisazione, se il cane mangia il cibo per gatti per “errore” non c’è da allarmarsi. L’importante è che non diventi un’abitudine. Nonostante sia definito un animale onnivoro, infatti, l’alimentazione del cane va tenuta sotto controllo per evitare fastidiose conseguenze all’apparato digerente.

Mentre il gatto è un carnivoro, il cane per definizione, appunto, è un animale che può cibarsi di una varietà di alimenti. Non per questo però è possibile lasciare la tavola imbandita alla portata del cane, né fargli mangiare il cibo del gatto come abitudine.

Essenzialmente gatto e cane hanno un fabbisogno energetico differente, per questo motivo le scatolette o i croccantini destinati ai gatti conterranno un’elevata quantità di proteine, grassi animali o elementi come la taurina, arginina e cisteina. Essenziali al gatto, ma non al cane.

Al contrario, lui avrà bisogno di un’alimentazione tendenzialmente varia e di altre fonti nutritive oltre a quelle proteiche. Le esigenze fisiologico-nutrizionali dei due animali sono, quindi, notevolmente diverse.

Un’assunzione continua del cibo per gatti, potrebbe provocare problemi all’intestino del cane ma anche una sorta di assuefazione: potrebbe infatti abituarsi al cibo del gatto e non volere più il suo, sicuramente più adatto alle sue esigenze fisiche.

D’altronde, è necessario fare una selezione anche tra gli stessi alimenti per cani esistenti sul mercato. Leggere gli ingredienti è sempre una buona abitudine: cosa evitare? Zuccheri e un’eccessiva varietà di cereali, solitamente sono sconsigliati.

Solo un cibo studiato proprio per il cane può garantire l’assunzione di tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno. A questo proposito da Zoo Service è possibile trovare il cibo adatto al proprio animale (cane e gatto) e alle singole esigenze.

13 Dicembre 2018
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gabbia per canarino

Gabbia per canarini: caratteristiche da considerare

Tenere in casa i canarini significa considerare le loro necessità e pensare al loro benessere, a partire quindi dalla scelta delle gabbie. È importante scegliere una gabbia che rispetti le loro esigenze di spazio.

Vivere in una gabbia per un canarino è sempre una costrizione, per questo motivo è giusto scegliere un modello che renda loro la vita più “comoda” e senza stress.

Quali caratteristiche considerare?

Dimensioni, accessori e pulizia sono le tre parole chiave.

Le dimensioni della gabbia dovranno essere adatte all’apertura alare degli uccelli e al numero: ospitare più canarini nella stessa gabbia, significherà necessariamente sceglierne una più grande. Lo spazio a disposizione è fondamentale per preservare il loro benessere. Ma non solo, è importante che la gabbia abbia precise caratteristiche: deve essere rettangolare o quadrata (le forme squadrate danno sicurezza agli uccelli) e le sbarre devono essere ben distanziate tra loro per evitare che il canarino rimanga incastrato.

Importanti anche gli accessori. Occorre infatti posizionare dei posatoi (su piani sfalsati) per consentire ai canarini di sistemarsi e un’altalena per garantire loro il divertimento. Naturalmente, immancabili le mangiatoie (ancora meglio se esterne) e una vaschetta d’acqua.

Garantire una pulizia quotidiana è essenziale, per questo sul fondo va inserito un giornale o un cassettino estraibile con le sabbie adatte. Sarà utile anche un contenitore con acqua per il bagno dei canarini.

Ecco quindi tre elementi indispensabili per rendere piacevole la vita “domestica” dei canarini. Infine, da non dimenticare, anche l’esposizione della gabbia gioca un importante ruolo: privarli di un normale ciclo di luce sognale rischia di alterare in modo profondo la qualità della loro vita. Per questo è necessario posizionare la gabbia in un punto molto soleggiato e privo di luci notturne.

Nei punti vendita di Zoo Service è possibile trovare ampia scelta di gabbie per canarini, e grazie ai consigli degli esperti scegliere quella più adatta alle singole esigenze.

10 Dicembre 2018
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tiragraffi gatto

Scegliere il tiragraffi giusto per i gatti: alcuni consigli

Come proteggere i mobili dal proprio gatto? La soluzione c’è: un tiragraffi. Si sa, i gatti amano arrampicarsi e hanno costante bisogno di “farsi le unghie”. Per questo motivo avere un tiragraffi in casa è un’ottima idea per evitare che i mobili diventino il loro gioco preferito.

Come scegliere il tiragraffi giusto? Per scegliere quello che sarà l’angolo di paradiso del proprio gatto, il posto dove andrà a rilassarsi o a rintanarsi, è importante badare a tre cose: l’altezza del tiragraffi, il luogo in cui è posizionato, la stabilità del gioco.

Più alto è meglio è: l’altezza è una caratteristica fondamentale per il tiragraffi del gatto. Deve svilupparsi in verticale e essere abbastanza alto da poter dare al gatto una visione di insieme della stanza in cui è. Ai gatti piace il “dominio” sul territorio, per cui un tiragraffi alto sarà il loro trono oltre un gioco.

Un luogo privilegiato: per lo stesso motivo spiegato sopra, per il gatto a cui piace il controllo è bene scegliere un luogo adatto al tiragraffi, dove potersi rilassare ma anche controllare ogni movimento circostante. Oltre questo, il luogo è importante anche perché quello sarà lo spazio in cui rilassarsi e rifarsi le unghie appena svegli. Altra zona strategica dove posizionare il gioco è vicino porte e finestre dove il micio può osservare anche fuori.

Sicurezza e stabilità: per garantire al gatto un momento di relax e di gioco, il tiragraffi deve avere una struttura stabile e sicura. Una struttura traballante e poco ferma, sarà solo un motivo in più per ritornare ai vecchi cari mobili o al divano più vicino per rifarsi le unghie.

In sintesi, scegliere un buon tiragraffi è semplice, basta seguire poche regole in base allo spazio in casa e alle abitudini del proprio gatto. Se all’inizio sarà indifferente, piano piano ne sarà incuriosito e poi prenderà sempre più confidenza, fino a diventare il suo posto più tranquillo.

4 Dicembre 2018
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manutenzione acquario

Manutenzione dell’acquario: quotidiana, settimanale e mensile

Mantenere pulito l’acquario è il primo passo per garantire un ambiente salutare per i pesci, dai più comuni pesci rossi ai più ricercati pesci tropicali.

Per la manutenzione dell’acquario occorrono sia il personale impegno sia alcuni macchinari da mettere direttamente dentro l’acquario per controllare lo stato dell’acqua, la torbidità, la temperatura e tante altre caratteristiche.

Possiamo suddividere tutte le operazioni di manutenzione dell’acquario in base alla frequenza che richiedono.

Manutenzione dell’acquario quotidiana: prima di tutto si dovrà verificare giornalmente il corretto funzionamento delle apparecchiature. Tra queste verifiche rientrano quella del filtro, che deve essere sempre libero e non ostruito; la luce, che non deve presentare sfarfallii; il riscaldatore, per mantenere l’acqua alla temperatura ideale.

Se l’acquario non ha un timer per l’accensione della luce, bisogna ricordarsi di accenderla ogni giorno: pesci e piante hanno bisogno di almeno 8 ore di luce quotidiana. Ultimo lavoro quotidiano: controllare l’eventuale presenza di pesci morti e rimuoverli immediatamente.

Manutenzione dell’acquario settimanale: ogni sette/dieci giorni è bene eseguire un test di controllo dell’acqua per quanto riguarda pH, presenza di nitriti e nitrati e durezza.

Questi test si effettuano utilizzando degli speciali reagenti in vendita nei negozi di animali specializzati anche in cura dei pesci, come Zoo Service.

È previsto anche un parziale ricambio dell’acqua, e la pulizia dei vetri, che potrebbero essere sporchi di alghe.

Manutenzione dell’acquario mensile: alcune operazioni vanno eseguite una sola volta al mese, ma è importante non dimenticarsene per non far deteriorare alcune apparecchiature inserite all’interno dell’acquario.

Tra queste rientra il controllo e la sostituzione degli inserti del filtro e un accurato check delle tubazioni e degli schiumatoi.

Per tutti i prodotti e i reagenti che si usano per pulire l’acquario, bisogna controllare spesso la data di scadenza, oltre a danneggiare l’acquario, potrebbero verificarsi valori errati per via di reagenti scaduti.

30 Novembre 2018
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bagno cane in inverno

Bagno al cane in inverno? Si o no?

Che Fido sia entrato da poco in casa o che sia un compagno di vecchia data, poco importa: ci si ritroverà al punto di chiedersi se è possibile fargli il bagno in inverno. La risposta è sì e non importa se il cane è di grossa, media o piccola taglia: l'importante è sapere come fare.

In primis, bisogna sapere che durante l'inverno occorre indiscutibilmente lavarlo all'interno. Come gli esseri umani, infatti, i cani possono soffrire di ipotermia, quindi è fondamentale lavare il cane solo in condizioni adeguate. 

Una volta portato Fido nella stanza in cui si farà il bagnetto, si deve controllare la temperatura dell'aria: l'ambiente deve essere caldo prima, durante e dopo il bagno, così come deve essere calda la temperatura dell'acqua. D'estate sicuramente il cane si diverte a sguazzare in quella fredda, ma durante l'inverno è pericoloso dargli questa possibilità.

Per lavare il cane in inverno è consigliabile distanziare i lavaggi tra loro e soprattutto fare dei bagnetti veloci. Poi, occorre tenere degli asciugamani spessi a portata di mano: dopo il bagno bisogna attendere che Fido si scuota per eliminare l'acqua in eccesso presente sul pelo e subito dopo usare gli asciugamani per assorbire l'acqua rimanente. Una volta fatto, il phon farà il resto.

In linea di massima fare il bagno al cane in inverno non è difficile, ma possono esserci alcune controindicazioni: se Fido non viene asciugato bene sentirà parecchio freddo durante le sue passeggiate e potrà ammalarsi. Per questo è consigliato lavare il cane in una giornata soleggiata e di mattina, in questo modo il cane avrà tutto il tempo per asciugarsi bene prima che cali la sera.

Lavaggi self service autorizzati, come quelli di Zoo Service, mettono a disposizione vasche e attrezzature di alta qualità, evitando in questo modo creare disordine in casa.

Il lavaggio self-service permette inoltre di non lasciare Fido nelle mani di estranei e dunque di non farlo spaventare. In più, all'interno di Zoo Service si possono acquistare prodotti lavaggio di qualità, che si possono portare anche ai lavaggi seguenti.

12 Novembre 2018
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carattere del gatto

Carattere del gatto? Lo rivela il colore del pelo

Anche se indiscutibilmente il carattere del gatto è strettamente legato al suo background e alle sue abitudini, pare che anche il colore del pelo abbia la propria influenza.

Tra la melanina e la dopamina nel gatto ci sarebbe infatti un legame diretto: le molecole biologiche che stabiliscono la pigmentazione influenzerebbero il neurotrasmettitore e viceversa, dando vita a un tipo di personalità piuttosto che un'altra. Ma vediamo tutti i tipi di carattere.

Carattere dei gatti grigi

Pare che i gatti grigi discendano tutti da un piccolo gruppo di gatti selvatici africani che pur essendo stati addomesticati circa 10.000 anni fa hanno mantenuto un carattere indipendente. Si tratta di gatti abbastanza solitari, con la la tendenza a giocare in modo aggressivo.

Carattere dei gatti bianchi

La maggior parte dei gatti bianchi hanno un alto rischio di sordità congenita. Addirittura quelli con gli occhi azzurri nascono sordi. In genere hanno disturbi della vista e della pelle. Per queste ragioni sono generalmente molto timidi e tendono a seguire il padrone dappertutto.

Carattere dei gatti neri

I gatti neri hanno tratti genetici simili a quelli grigi: sono indipendenti e selvaggi e possono essere imprevedibili. Alternano momenti di grande dolcezza a momenti di solitudine. Hanno la tendenza a girovagare e uno spiccato spirito d'esplorazione.

Carattere dei gatti arancioni

I gatti arancioni sono solitamente maschi. Per uno strano scherzo della genetica, le femmine sono presenti con un rapporto di 1 su 5. Tendono a essere particolarmente espressivi, miagolano e chiedono coccole in maniera molto frequente. Hanno un'indole dolce e molto tenera.

Gatti bicolori

I gatti bicolori sono abbastanza intraprendenti e intelligenti. Hanno una spiccata attitudine alla caccia e non sono tra i più affettuosi. Nonostante questo, riconoscono gli amici umani e stringono con loro un legame unico e fedele, che difenderanno sempre, anche manifestando gelosia.

Gatti tricolori o tartarugati

In generale i gatti tricolori o tartarugati sono molto espressivi e assertivi. Miagolano molto, tendono a essere affettuosi e a stringere un legame particolare con uno dei membri della famiglia, legandosi non in modo esclusivo ma sicuramente molto stretto.

Le analisi su manto e carattere sono state svolte da diversi esperti e sono state per lo più basate sull'osservazione e sul rilevamento di tratti comuni su gruppi di gatti dello stesso colore.

9 Novembre 2018
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alimentazione degli inseparabili

Alimentazione degli inseparabili: consigli

Gli inseparabili sono tra i più diffusi pappagallini domestici presenti nelle case degli italiani. Quando si adotta un pappagallo si deve tenere ben presente cosa mangiano e di cosa hanno bisogno ogni giorno per crescere in salute.

Vediamo nel dettaglio di cosa si nutrono, partendo da come dovrebbe essere strutturata la loro dieta.

L’alimentazione quotidiana degli inseparabili va suddivisa in 75% di mangime, 20% frutta e verdura e il restante 5% per premi da dare al pappagallo nei momenti di gioco e relax.

Da Zoo Service è possibile trovare mangimi già completi per l'alimentazione degli inseparabili. Il mangime contiene semi, vitamine e sali minerali. I semi contenuti nei mangimi variano a seconda della razza del pappagallo e in funzione del loro stile di vita. Solitamente troviamo scagliola, avena, miglio, grano saraceno, frumento, sorgo, risone e altri cereali.

Nel caso degli inseparabili potremmo trovare più o meno semi oleosi, come quelli di girasole, o grassi, come quelli di canapa e le arachidi, a seconda del loro habitat naturale: avranno bisogno di più energie se vivono fuori, al freddo, e se il loro spazio è più grande di una piccola gabbia, quindi faranno più movimento.

Oltre al mangime, un’altra componente fondamentale della loro alimentazione è rappresentata dalla frutta e dalla verdura: mela, pera, fichi, agrumi, kiwi, albicocche sono tutti ben graditi dagli inseparabili.

Tra le verdure somministrabili troviamo i pomodori, le carote, gli spinaci, l’indivia e il cavolo. La lattuga ha un leggero effetto lassativo, quindi meglio non esagerare.

Se avanzano dei cereali dalle cotture casalinghe possiamo riutilizzarli per formare il pastoncino. Questo mix di cereali come riso, grano e mais viene molto apprezzato dagli inseparabili ed è ottimo per la somministrazione degli integratori, da inserire nella miscela.

Spesso non si è esperti sull'alimentazione di pappagalli, il personale di Zoo Service  è pronto a consigliarti l'alimentazione migliore per il benessere dei tuoi inseparabili.

7 Novembre 2018
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pulire acquario

Pulizia acquario: come farla per non causare danni agli animali

Possedere animali acquatici in casa richiede impegno, dedizione e spazi ad hoc: che si tratti di pesci, molluschi o creature simili, questi necessitano di vivere all’interno di un acquario, una struttura “importante”, che oltre a rivelarsi un ottimo complemento d’arredo necessita di attenzioni.

Ovviamente, trattandosi dell’habitat di esseri viventi, l’acquario necessita di essere costantemente pulito, per evitare di sottoporre gli animali a rischi di malattie, infezioni e perdita di vitalità.

Non quotidianamente, ma per il bene degli inquilini di questo ecosistema ricreato, occorre pulire l'acquario almeno ogni due settimane, salvo eccezionali casi di necessità.

Per fare un lavaggio profondo, si rende necessario il trasferimento temporaneo dei pesci altrove. Successivamente, la prima azione da fare è sospendere l’alimentazione elettrica, togliendo la corrente alle apparecchiature e assicurandosi che filtri e altri meccanismi siano fermi.

Poi, è il caso iniziare a pulire le pareti dell’acquario con l’apposita spugna-calamita. Consigliato l’uso esclusivo di acqua calda, ma, in caso di sporco ostinato, ok all’impiego moderato di sapone di Marsiglia, ricordandosi di risciacquare il tutto in maniera precisa.

I filtri vanno invece trattati separatamente, sotto acqua tiepida, servendosi magari di un pennellino per raggiungere tutti gli angoli e le superfici più interne. Infine tutt’altro che secondaria è l’attenzione da prestare all’igiene di piante, oggetti ornamentali e altri elementi decorativi presenti all’interno dell’acquario. Anche in questi casi, è bene servirsi dell’acqua calda, eventualmente accompagnata da un minima quantità di sapone Marsiglia.

Ma oltre a questa pulizia profonda, da effettuare almeno con cadenza bisettimanale, è consigliabile dare una ripulita più superficiale all’acquario già dopo sette giorni dall’ultimo lavaggio. In questo caso, i pesci e gli altri inquilini possono restare al proprio posto. Bisogna quindi svuotare l’impianto per i ¾ della sua acqua, lasciandone la giusta quantità che possa garantire la sopravvivenza agli animali acquatici presenti. L’acqua “nuova” pulita e preferibilmente a temperatura ambiente, dovrà essere poi reintegrata in maniera graduale.

30 Ottobre 2018
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