News dal mondo animale: tra curiosità e consigli utili, manteniamo alto il livello di pucciosità!
Se il tuo gatto assume comportamenti diversi dal solito, è più svogliato o tende a leccarsi di più, potresti facilmente pensare ad un problema alimentare o ambientale, al calore in arrivo e altre patologie che lo portano a cambiare radicalmente il suo umore.
Contattare il veterinario è sempre giusto, poiché il problema di salute è sempre in agguato, ma spesso non si tratta di una malattia fisica quanto proprio umorale: semplicemente stress, proprio come quello che avvertiamo noi umani.
Un gatto stressato manda segnali che, purtroppo, sono fraintendibili come sintomi di altre malattie, ma in definitiva potrebbe trattarsi proprio di uno stato d’ansia, di noia o di reazione a cambiamenti, come trasferimenti, cambi di casa o modifiche della routine quotidiana che portano il felino a subire un calo d’umore.
Anche per loro esistono diversi stadi di stress, e un gatto un po’ stressato rispetto ad un gatto molto stressato si comporta in maniera molto differente.
Gli atteggiamenti e le caratteristiche fisiche di un gatto leggermente stressato sono: pupille normali o parzialmente dilatate; orecchie leggermente abbassate; postura da poco tesa a tesa; mento non poggiato a una superficie; miagolio triste; esplorazione eccessiva della gabbia; coda tenuta intorno al corpo, ma non aderente.
Un gatto molto stressato è facilmente riconoscibile da: pupille molto dilatate; postura di chiusura in sé stesso, con pelo, corpo e testa appiattiti; coda avvolta intorno al corpo; soffio di minaccia quando viene avvicinato; rintanato in fondo alla gabbia per essere lasciato solo; respirazione accelerata e tremore.
Se riconosci questi segnali, il veterinario resta il tuo migliore alleato per capire cosa sta turbando il tuo gatto e come tranquillizzarlo. Se non si tratta di un malessere fisico, dovresti rivedere la gestione casalinga della sua vita ed eventualmente provare con dei tranquillanti naturali, come i fiori di Bach o altri integratori alimentari che solo un professionista può consigliarti.
La dieta Barf, nata negli anni ’90, è diventata, recentemente, la più seguita da coloro che possiedono animali domestici, in particolare cani e gatti.
La dieta Barf (Biologically Appropriate Raw Food) è caratterizzata dall’utilizzo di carne cruda, con elevata quantità di ossa con polpa e organi animali, mixati a frutta, verdura, noci, oli, erbe e qualche volta anche ad uova e latticini. Inoltre, in alcune diete Barf, è previsto l’utilizzo di carboidrati per lo più derivanti da patate e legumi. Dunque, addio agli alimenti industriali e a quelli artificiali dove predomina l’uso di minerali e vitamine varie.
La dieta Barf viene scelta principalmente per evitare che l’animale domestico incorra in malattie gastrointestinali croniche e in allergie cutanee, ma i vantaggi non sono solo legati alla prevenzione dalle patologie.
evita l’uso di additivi chimici che rendono gli animali quasi assuefatti al cibo
mantiene i nutrienti dei cibi vivi
migliora la digestione e rende le feci di consistenza omogenea
migliora la salute dentale con una masticazione più lunga
migliora la lucentezza del pelo
migliora la forma fisica
Quando parliamo di dieta Barf bisogna anche ricordare l’importanza della conservazione dei cibi: osservare nel dettaglio la catena del freddo permette di abbattere al minimo i rischi microbiologici e, quindi, di evitare il sorgere di particolari malattie.
Abituare il proprio animale domestico alla dieta Barf non è sempre facile, per questo è consigliato l’aiuto da parte di veterinari, professionisti o venditori di alimenti per cani e non improvvisare in alcun modo.
Da Zoo Service è possibile trovare mangimi adatti alla dieta Pars, intesa come una valida e veloce base per iniziare ad intraprendere la dieta Barf e per indirizzare l’animale verso un’alimentazione in grado di tornare alle abitudini alimentari delle origini, ovvero a quelle dei loro antenati: i lupi.
Spazzolare il gatto non è un’abitudine molto comune, dal momento che i gatti sanno provvedere alla loro pulizia autonomamente, ma, a volte, risulta necessario.
Per farlo bene bisogna seguire delle piccole regole, in modo tale che spazzolare il gatto diventi meno stressante, sia per i gatti, che per i loro padroni.
Spazzolare il gatto, specie con l’arrivo della primavera, impedisce che questo perda molti peli, che si formino, di conseguenza, buchi sul suo manto e che abbia problemi digestivi dovuti all’ingerimento del pelo in eccesso.
La pratica dello spazzolamento varia a seconda che il gatto abbia un pelo corto o un pelo lungo.
Nel caso di un gatto a pelo corto si consiglia:
di effettuarla almeno una volta a settimana
di usare spazzole a denti duri, di metallo o plastica
di raccogliere il pelo con un guanto
Nel caso di un gatto a pelo lungo è consigliato:
di effettuarla una volta al giorno
di usare spazzole a denti larghi
di iniziare dalla pancia e finire con il dorso
di raccogliere i peli con un guanto di gomma
In entrambi i casi sarebbe opportuno approfittare dei loro momenti di relax per non spaventarli e di abituarli allo spazzolamento fin da piccoli, meglio se alla stessa ora del giorno. Inoltre è importante non andare mai con la spazzola in contropelo!
Spazzolare il gatto però, non deve essere un’abitudine che si sostituisca alla tolettatura e al controllo periodico di pulci e zecche. I gatti che vivono all’aperto hanno maggior bisogno di cure e di controlli veterinari, nonché di pulizia.
Da Zoo Service mettiamo la nostra professionalità e la nostra passione al servizio dei vostri gatti, prendendoci cura del loro pelo e della loro salute.
Il coniglio nano è un animale estremamente delicato e la maggior parte dei suoi problemi di salute viene da un'alimentazione scorretta o sbilanciata: per questa ragione è fondamentale tenere sempre a mente che il fieno è e rimarrà sempre il cibo più importante, quello che non dovrebbe mai mancargli.
Per far vivere a lungo il coniglio e farlo sempre stare bene, la sua alimentazione dovrebbe addirittura essere composta per l'80% dal fieno, cui si devono unire, per completare la dieta, del pellet di buona qualità (fino al 10% della dieta giornaliera), verdura fresca e piccoli snack.
Per comprendere quanto il fieno sia fondamentale per questo animale basta pensare alla sua vita in natura: erbivoro per eccellenza, il coniglio si nutre di piccoli fiori, di germogli, di foglie particolarmente tenere e di una quantità davvero elevata di erba fresca. Tutti alimenti ricchi di fibre e poveri di carboidrati e grassi.
Non potendo nutrire il coniglio nano con germogli freschi o erba di campo appena raccolta, l'alimento in commercio più adatto alle sue necessità è dunque il fieno, con il suo alto contenuto di fibre e sali minerali.
Il fieno ha molteplici ruoli: in primis favorisce lo sviluppo di una buona flora batterica e combatte i problemi gastrointestinali che, con i blocchi intestinali in testa, sono tra le cause più frequenti di morte dei conigli nani.
Poi, questo alimento consente al coniglio una lunga masticazione, che tiene sotto controllo i denti: la dentatura del coniglio non smette mai di crescere e un alimentazione con poca masticazione può provocare problemi di malocclusione con relative disfunzioni alimentari e problematiche respiratorie.
Il fieno prevede anche l'obesità e in commercio se ne trovano di diversi tipi, con diverse profumazioni e sapori che eliminano le possibilità di respingimento. Infine, garantisce all'animale una fonte di svago: la masticazione e il riordino di questo alimento aiutano il coniglio nano a tenersi impegnato, prevenendo così disordini comportamentali e depressione.
Il fatto che il cane o il gatto siano degli amici fedeli può portare all'errata convinzione che riescano a mangiare di tutto, esattamente come gli esseri umani. Di fatto così non è: per questo, per far seguire loro una dieta sana occorre scegliere spesso, se non sempre, dei mangimi grain free.
Infatti, per quanto gli animali domestici si siano adattati a notevoli cambiamenti nella loro dieta, il gatto è strettamente carnivoro mentre il cane può concedersi qualche piccola incursione nel mondo vegetale: nessuno di loro, però, è granivoro.
Questo significa che il loro corpo non è in grado di elaborare correttamente il grano e gli alimenti amidacei: la loro saliva non contiene l'amilasi, l'enzima in grado di scomporre questo tipo di ingredienti e si limita a facilitare l'ingestione.
Una volta ingeriti, i grani tendono ad occupare spazio dando al cane o al gatto un notevole senso di sazietà, senza di fatto apportare sostanze nutritive: già questo è un problema, perché vengono a mancare parte delle vitamine, dei sali minerali e soprattutto delle proteine necessarie per il corretto funzionamento dell'organismo.
Stando a diverse ricerche svolte su gruppi di animali domestici, cuccioli nutriti sempre con alimenti contenenti grandi dosi di grano hanno possibilità elevate di sviluppare problemi di tono muscolare, dentatura non sana, dermatiti croniche e perdita di pelo.
Per altro, più il gatto e il cane mangeranno alimenti contenenti grano, più avranno difficoltà a sentirsi sazi con altri alimenti, rischiando il sovrappeso e l'obesità, due condizioni che possono svilupparsi anche in seguito alla scomposizione del grano all'interno dello stomaco.
I succhi gastrici di cane e gatto sono infatti in grado di elaborare il grano, ma l'alto contenuto glicemico può portare a un continuo senso di fame e alla maggiore produzione di insulina, che può provocare patologie più gravi come il diabete. Gli alimenti grain free, possibilmente monoproteici, sono pertanto la soluzione più sana per cani e gatti di tutte le età.
Le prime due cose da fare quando si sceglie di convivere con un cane? Microchip e medaglietta. Il primo è ormai obbligatorio per legge, la seconda è un metodo veloce e utile per poter ritrovare facilmente il proprio cane nel caso si dovesse perdere.
Come scegliere la medaglietta del cane e cosa scrivere? Intanto, può essere di diversi materiali ma le più comuni sono in metallo. Sicuramente l’importante è che sia resistente e abbastanza grande da poter incidere sopra.
Di varie dimensioni, forme e colori, la medaglietta del cane rimane un metodo semplice per poter riconoscere un cane nel caso si fosse perso. Per questo motivo è importante far incidere le informazioni più utili: nome del cane, numero di telefono del padrone e indirizzo.
La prima cosa da indicare è, quindi, il nome del cane perché nel caso in cui fosse necessario identificare il cane, è possibile confrontare il nome scritto sulla medaglietta con quello registrato nella banca dati all’anagrafe canina.
Far incidere il nome del padrone è importante perché permetterebbe di essere contattati e collegare il nome al numero di telefono, ancora più importante naturalmente per entrare in contatto con il proprietario. Infine, l’indirizzo di casa è utile nel caso in cui chi trovasse il cane lo volesse riportare direttamente a casa.
Naturalmente, oltre che utile la medaglietta del cane può essere anche bella e divertente: c’è chi sceglie di impreziosirla con frasi o simpatici disegni. Più è grande il cane, più la medaglietta potrà essere grande, l’importante è che non gli dia fastidio.
A questo proposito, Zoo Service propone anche il servizio di incisione della medaglietta.
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