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News dal mondo animale: tra curiosità e consigli utili, manteniamo alto il livello di pucciosità!

gatto

Spazzolare il gatto: benefici e consigli

Spazzolare il gatto non è un’abitudine molto comune, dal momento che i gatti sanno provvedere alla loro pulizia autonomamente, ma, a volte, risulta necessario.

Per farlo bene bisogna seguire delle piccole regole, in modo tale che spazzolare il gatto diventi meno stressante, sia per i gatti, che per i loro padroni.

Spazzolare il gatto, specie con l’arrivo della primavera, impedisce che questo perda molti peli, che si formino, di conseguenza, buchi sul suo manto e che abbia problemi digestivi dovuti all’ingerimento del pelo in eccesso.

La pratica dello spazzolamento varia a seconda che il gatto abbia un pelo corto o un pelo lungo.

Nel caso di un gatto a pelo corto si consiglia:

  • di effettuarla almeno una volta a settimana

  • di usare spazzole a denti duri, di metallo o plastica

  • di raccogliere il pelo con un guanto

Nel caso di un gatto a pelo lungo è consigliato:

  • di effettuarla una volta al giorno

  • di usare spazzole a denti larghi

  • di iniziare dalla pancia e finire con il dorso

  • di raccogliere i peli con un guanto di gomma

In entrambi i casi sarebbe opportuno approfittare dei loro momenti di relax per non spaventarli e di abituarli allo spazzolamento fin da piccoli, meglio se alla stessa ora del giorno. Inoltre è importante non andare mai con la spazzola in contropelo!

Spazzolare il gatto però, non deve essere un’abitudine che si sostituisca alla tolettatura e al controllo periodico di pulci e zecche. I gatti che vivono all’aperto hanno maggior bisogno di cure e di controlli veterinari, nonché di pulizia.

Da Zoo Service mettiamo la nostra professionalità e la nostra passione al servizio dei vostri gatti, prendendoci cura del loro pelo e della loro salute.

25 Gennaio 2019
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coniglio nano

Fieno per coniglio nano: l'importanza della sua alimentazione

Il coniglio nano è un animale estremamente delicato e la maggior parte dei suoi problemi di salute viene da un'alimentazione scorretta o sbilanciata: per questa ragione è fondamentale tenere sempre a mente che il fieno è e rimarrà sempre il cibo più importante, quello che non dovrebbe mai mancargli.

Per far vivere a lungo il coniglio e farlo sempre stare bene, la sua alimentazione dovrebbe addirittura essere composta per l'80% dal fieno, cui si devono unire, per completare la dieta, del pellet di buona qualità (fino al 10% della dieta giornaliera), verdura fresca e piccoli snack.

Per comprendere quanto il fieno sia fondamentale per questo animale basta pensare alla sua vita in natura: erbivoro per eccellenza, il coniglio si nutre di piccoli fiori, di germogli, di foglie particolarmente tenere e di una quantità davvero elevata di erba fresca. Tutti alimenti ricchi di fibre e poveri di carboidrati e grassi.

Non potendo nutrire il coniglio nano con germogli freschi o erba di campo appena raccolta, l'alimento in commercio più adatto alle sue necessità è dunque il fieno, con il suo alto contenuto di fibre e sali minerali.

Il fieno ha molteplici ruoli: in primis favorisce lo sviluppo di una buona flora batterica e combatte i problemi gastrointestinali che, con i blocchi intestinali in testa, sono tra le cause più frequenti di morte dei conigli nani.

Poi, questo alimento consente al coniglio una lunga masticazione, che tiene sotto controllo i denti: la dentatura del coniglio non smette mai di crescere e un alimentazione con poca masticazione può provocare problemi di malocclusione con relative disfunzioni alimentari e problematiche respiratorie.

Il fieno prevede anche l'obesità e in commercio se ne trovano di diversi tipi, con diverse profumazioni e sapori che eliminano le possibilità di respingimento. Infine, garantisce all'animale una fonte di svago: la masticazione e il riordino di questo alimento aiutano il coniglio nano a tenersi impegnato, prevenendo così disordini comportamentali e depressione.

21 Gennaio 2019
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Mangimi grain free

Mangimi grain free per cani e gatti: perché sceglierli?

Il fatto che il cane o il gatto siano degli amici fedeli può portare all'errata convinzione che riescano a mangiare di tutto, esattamente come gli esseri umani. Di fatto così non è: per questo, per far seguire loro una dieta sana occorre scegliere spesso, se non sempre, dei mangimi grain free.

Infatti, per quanto gli animali domestici si siano adattati a notevoli cambiamenti nella loro dieta, il gatto è strettamente carnivoro mentre il cane può concedersi qualche piccola incursione nel mondo vegetale: nessuno di loro, però, è granivoro.

Questo significa che il loro corpo non è in grado di elaborare correttamente il grano e gli alimenti amidacei: la loro saliva non contiene l'amilasi, l'enzima in grado di scomporre questo tipo di ingredienti e si limita a facilitare l'ingestione.

Una volta ingeriti, i grani tendono ad occupare spazio dando al cane o al gatto un notevole senso di sazietà, senza di fatto apportare sostanze nutritive: già questo è un problema, perché vengono a mancare parte delle vitamine, dei sali minerali e soprattutto delle proteine necessarie per il corretto funzionamento dell'organismo.

Stando a diverse ricerche svolte su gruppi di animali domestici, cuccioli nutriti sempre con alimenti contenenti grandi dosi di grano hanno possibilità elevate di sviluppare problemi di tono muscolare, dentatura non sana, dermatiti croniche e perdita di pelo.

Per altro, più il gatto e il cane mangeranno alimenti contenenti grano, più avranno difficoltà a sentirsi sazi con altri alimenti, rischiando il sovrappeso e l'obesità, due condizioni che possono svilupparsi anche in seguito alla scomposizione del grano all'interno dello stomaco.

I succhi gastrici di cane e gatto sono infatti in grado di elaborare il grano, ma l'alto contenuto glicemico può portare a un continuo senso di fame e alla maggiore produzione di insulina, che può provocare patologie più gravi come il diabete. Gli alimenti grain free, possibilmente monoproteici, sono pertanto la soluzione più sana per cani e gatti di tutte le età.

7 Gennaio 2019
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incisione medaglietta cani

Medaglietta del cane: perché è importante e cosa scrivere

Le prime due cose da fare quando si sceglie di convivere con un cane? Microchip e medaglietta. Il primo è ormai obbligatorio per legge, la seconda è un metodo veloce e utile per poter ritrovare facilmente il proprio cane nel caso si dovesse perdere.

Come scegliere la medaglietta del cane e cosa scrivere? Intanto, può essere di diversi materiali ma le più comuni sono in metallo. Sicuramente l’importante è che sia resistente e abbastanza grande da poter incidere sopra.

Di varie dimensioni, forme e colori, la medaglietta del cane rimane un metodo semplice per poter riconoscere un cane nel caso si fosse perso. Per questo motivo è importante far incidere le informazioni più utili: nome del cane, numero di telefono del padrone e indirizzo.

La prima cosa da indicare è, quindi, il nome del cane perché nel caso in cui fosse necessario identificare il cane, è possibile confrontare il nome scritto sulla medaglietta con quello registrato nella banca dati all’anagrafe canina.

Far incidere il nome del padrone è importante perché permetterebbe di essere contattati e collegare il nome al numero di telefono, ancora più importante naturalmente per entrare in contatto con il proprietario. Infine, l’indirizzo di casa è utile nel caso in cui chi trovasse il cane lo volesse riportare direttamente a casa.

Naturalmente, oltre che utile la medaglietta del cane può essere anche bella e divertente: c’è chi sceglie di impreziosirla con frasi o simpatici disegni. Più è grande il cane, più la medaglietta potrà essere grande, l’importante è che non gli dia fastidio.

A questo proposito, Zoo Service propone anche il servizio di incisione della medaglietta.

20 Dicembre 2018
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lettiera gatti

Due gatti in casa: possono usare la stessa lettiera?

Si sa che il gatto è un animale molto territoriale: ama proteggere i suoi spazi, è indipendente e ama vivere perlopiù in solitudine. Per questo, secondo i veterinari e gli esperti in comportamento felino è sbagliato far utilizzare la stessa lettiera a due gatti che convivono nella stessa casa.

Proprio per i motivi sopra spiegati, i gatti non amano condividere la stessa lettiera. Al contrario, invece, nel caso in cui si avessero due gatti in casa l’ideale sarebbe avere tre lettiere.

Quali caratteristiche deve avere una lettiera?

Il motivo per cui ci sarebbe bisogno di una lettiera extra riguarda il fatto che spesso il gatto può scegliere un posto differente rispetto quello in cui avete installato la lettiera. Potrebbe avere un altro posto preferito dove rifugiarsi per i suoi bisogni.

Il luogo dedicato alla lettiera (o alle lettiere) deve essere scelto secondo ben precisi criteri: un posto tranquillo, appartato, lontano dal caos quotidiano e dai rumori, e soprattutto lontano dalle ciotole di acqua e cibo.

Caratteristiche importanti della lettiera: la dimensione e la pulizia. La cassetta del gatto, infatti, deve essere sempre grande il doppio di lui, in modo tale che possa muoversi liberamente e stare comodo durante i suoi bisogni.

In merito alla pulizia, è chiaro che tenere pulita la lettiera del gatto è vantaggioso sia per i gatti sia per l’uomo che deve conviverci. A questo proposito esistono in mercato le lettiere autopulenti che possono essere programmate fino a quattro pulizie giornaliere. Ciò che è fondamentale è la scelta della sabbietta che non deve essere profumata ma inodore.

Il personale di Zoo Service nei vari punti vendita è pronto a fornirvi le indicazioni adeguate in base alle vostre singole esigenze.

17 Dicembre 2018
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cane cibo gatti

Cane e alimentazione: può mangiare il cibo per gatti?

Partiamo da una precisazione, se il cane mangia il cibo per gatti per “errore” non c’è da allarmarsi. L’importante è che non diventi un’abitudine. Nonostante sia definito un animale onnivoro, infatti, l’alimentazione del cane va tenuta sotto controllo per evitare fastidiose conseguenze all’apparato digerente.

Mentre il gatto è un carnivoro, il cane per definizione, appunto, è un animale che può cibarsi di una varietà di alimenti. Non per questo però è possibile lasciare la tavola imbandita alla portata del cane, né fargli mangiare il cibo del gatto come abitudine.

Essenzialmente gatto e cane hanno un fabbisogno energetico differente, per questo motivo le scatolette o i croccantini destinati ai gatti conterranno un’elevata quantità di proteine, grassi animali o elementi come la taurina, arginina e cisteina. Essenziali al gatto, ma non al cane.

Al contrario, lui avrà bisogno di un’alimentazione tendenzialmente varia e di altre fonti nutritive oltre a quelle proteiche. Le esigenze fisiologico-nutrizionali dei due animali sono, quindi, notevolmente diverse.

Un’assunzione continua del cibo per gatti, potrebbe provocare problemi all’intestino del cane ma anche una sorta di assuefazione: potrebbe infatti abituarsi al cibo del gatto e non volere più il suo, sicuramente più adatto alle sue esigenze fisiche.

D’altronde, è necessario fare una selezione anche tra gli stessi alimenti per cani esistenti sul mercato. Leggere gli ingredienti è sempre una buona abitudine: cosa evitare? Zuccheri e un’eccessiva varietà di cereali, solitamente sono sconsigliati.

Solo un cibo studiato proprio per il cane può garantire l’assunzione di tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno. A questo proposito da Zoo Service è possibile trovare il cibo adatto al proprio animale (cane e gatto) e alle singole esigenze.

13 Dicembre 2018
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